Cannes overview, Vicky Gitto: «‘Leoni’ italiani? Improbabili. Ma…»

«In Italia spesso si tende a guardare la realtà attraverso il filtro della nostra percezione o dell’idea che abbiamo di essa e questo fa si che ci sia una distanza, a volte incolmabile, tra ciò che comunichi e i fruitori del messaggio.

I progetti che preferisco a livello internazionale invece, partono molto spesso da un’analisi cruda della realtà che da vita a insights molto diretti e potenti, in grado di abbattere completamente le distanze col target, riuscendo a toccarne le corde più profonde ».

Questa la riflessione sul panorama generale della comunicazione in Italia di Vicky Gitto, executive vice president ed executive creative director di Young & Rubicam Group Italia, entrato da pochi giorni a far parte dell’EMEA Executive Committee.

Un nuovo ruolo che – come spiega lo stesso Gitto – «mi consentirà di avere una visione ancora più ampia su tutte le logiche che il Gruppo sta mettendo in atto nel mercato Emea, per aiutare Il Gruppo a innescare meccanismi creativo-strategici che possano dare forti input localmente e internazionalmente».

Quali sono le ultime campagne di comunicazione in Italia e all’estero che hanno maggiormente destato il suo interesse?
«Mi ha colpito il lavoro messo a punto da Dove, perché ha un approccio estremamente emotivo e parte da un insight fortissimo: le donne si vedono più brutte di come sono in realtà.

Quello che mi piace molto di questo progetto è il messaggio veicolato attraverso un trattamento non convenzionale che ne ha enfatizzato la credibilità e il coinvolgimento.

Tra i film mi piace molto il nuovo spot Schweppes con una serie di persone che ruzzolano con gioia dai posti più impensabili, finendo felicemente in un laghetto di acqua cristallina; così come il film “Kiss” per Vodafone UK che racconta la storia d’amore infinita tra due persone. Quest’ultimo spot si fonda su un’idea non nuovissima ma l’esecuzione, la musica, il ritmo dell’editing te lo fanno entrare prepotentemente nell’anima. 

Per quanto riguarda l’Italia, ho partecipato recentemente alle giurie dell’Art Director Club Italiano e i lavori di livello internazionale nella sezione tv sono pochissimi, ho trovato interessanti invece alcuni lavori nelle categorie ambient, unconventional e live adv, oltre qualche bel lavoro tra gli internet film».

Una fotografia sulla creatività in Italia estremamente nitida nella mente di Gitto, visto anche il suo ruolo di giurato nella categoria Tv al prossimo Cannes Lions, il Festival Internazionale della Creatività rivolto ai professionisti che lavorano nel settore della pubblicità.

Quale sarà il suo compito a Cannes?
«In realtà avrò un compito durissimo poiché nella categoria film-tv – non abbiamo molti lavori all’altezza del Festival di Cannes; potrebbe esserci qualche exploit in categorie specifiche. È invece più probabile – aggiunge Gitto – che emergano dei progetti nella categoria internet-film. Nel panorama internazionale ho notato una grande freschezza di pensiero e straordinarie esecuzioni nei lavori provenienti da Asia, Australia e Paesi Latino Americani».

Quali sono le campagne di comunicazione in lavorazione che vedono impegnata Young & Rubicam?
«Siamo al lavoro su diverse gare, in diverse categorie merceologiche per continuare ad ampliare la range di case history nel nostro portfolio.

Tra queste c’è l’importante lancio di un nuovo marchio di abbigliamento nel settore moda; abbiamo appena acquisito il brand Azimut; continuiamo con le operazioni di supporto non convenzionale della Birra Bavaria che da appena un anno si è lanciata in comunicazione in Italia con grande successo; stiamo supportando l’ingresso in molti nuovi mercati del brand Barilla; dopo una breve pausa, stiamo nuovamente lavorando col Gruppo Pirelli…»

In che modo la congiuntura economica negativa si ripercuote sul suo lavoro?
«Siamo contenti del lavoro svolto fin qui; nonostante gli effetti negativi generati dal mercato in crisi i grandi marchi ci considerano un partner strategico e affidabile e questo rappresenta un riconoscimento prestigioso alla nostra professionalità.

A volte mi rammarico nel vedere in Italia idee meravigliose che essendo supportate da budget contenuti non hanno la forza di spinta necessaria per diventare rilevanti a livello internazionale, ma questa è una penalità che fa parte del dna della composizione del nostro mercato».

Lorenzo Martorana 

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