Adci, Karim Bartoletti: «La produzione non è fornitura, è creatività»

Karim BartolettiIl nuovo corso dell’Art Directors Club Italiano, improntato all’apertura nei confronti di diverse realtà della comunicazione, è evidente non solo dalle dichiarazioni di intenti dei neo-eletti ma anche dal nuovo consiglio direttivo che annovera nomi e ruoli un tempo al di fuori del “club dei creativi”. Parliamo ad esempio di Karim Bartoletti, socio ed executive producer di Filmmaster Productions, nonché nuovo consigliere dell’Adci. A Pubblico Today racconta come interpreta questo nuovo ruolo all’interno dell’associazione: «L’Adci si sta aprendo alla contaminazione di know-how diversi per rinnovarsi – sottolinea – e questa visione è anche la conseguenza di un momento storico in cui il lavoro è molto più “liquido”, non ci sono più i confini di un tempo. Per fare un esempio, Filmmaster non è più una casa di produzione pubblicitaria, è un produttore di contenuti di vario genere, web, tv, spettacoli, eventi e altro. Ritornando all’Adci, dato che l’obiettivo è fare cultura sulla comunicazione, vorrei sensibilizzare le persone sul fatto che un’idea non nasce quando la metti su un foglio di carta, nasce realmente quando la produci. La produzione quindi non deve essere relegata al ruolo di semplice fornitura ma ha una valenza creativa, che aggiunge elementi migliorativi all’idea pubblicitaria». I nuovi vertici dell’Adci si sono suddivisi i ruoli sulla base di differenti “ministeri”, cioè specifiche aree di intervento. A Karim Bartoletti è stato affidato il “ministero affari esterni”, con il compito di tenere i rapporti con realtà di diverse industry. L’obiettivo di Bartoletti è anche quello di “contaminare” il Festival della Creatività, che dovrebbe debuttare il prossimo ottobre a Milano, con la presenza di grandi talenti della produzione. Riguardo a Filmmaster, l’executive producer precisa che sta aumentando molto da parte delle aziende la richiesta di progetti non tradizionali, come web film, video clip, corti per eventi, convention, negozi. «Il 75% dei lavori che facciamo – osserva – arrivano attraverso le agenzie pubblicitarie ma ben il 25% sono commissionati direttamente dai clienti, dai registi, dalle banche di affari. E’ una percentuale impensabile solo tre anni fa e ancora in crescita».

Vanna Assumma

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