Discovery acquisisce il controllo di Eurosport
La possibilità di salire dal 20% al 51% della proprietà di Eurosport era già contemplata nel primo accordo, quello che aveva portato gli americani di Discovery dentro la proprietà del content provider e brand sportivo di proprietà di Tf1. Ieri la società anglosassone ha deciso di esercitare l’opzione e investendo una cifra stimata intorno ai 260 milioni di euro è diventata prima azionista, nel contesto di una valorizzazione complessiva dell’asset di circa 900 milioni di euro. Tf1 si appresta quindi a scendere dall’80% al 49% della proprietà, e potrà alienare anche la quota rimanente a partire dal 2015. La scelta di Discovery conferma quanto sia considerata strategica dalla società Usa l’espansione in Europa.
Dopo avere acquisito buona parte dei cespiti di ProSiebenSat1, attiva nel nord del Vecchio Continente e rafforzato la propria presenza in Italia attraverso la conquista di Switchovermedia, Discovery pare ora volersi posizionare anche sul fronte dell’offerta tematica sportiva. In Italia, dove il gruppo è guidato da Marinella Soldi, Discovery sta per fare il proprio esordio nella diretta live dei grandi eventi sportivi offrendo dall’inizio di febbraio la copertura completa del Trofeo Sei Nazioni di Rugby (ieri la presentazione a Roma). Invece Eurosport, dopo anni di presenza nella piattaforma satellitare a pagamento di Sky è ora destinata a rimanere presente soltanto in quella di Mediaset Premium. «Con Tf1 abbiamo preferito anticipare i tempi ritenendo che sia una scelta vantaggiosa per entrambi» ha dichiarato David Zaslav, presidente e ceo del network statunitense.
Dei 54 paesi in cui è presente Eurosport rimane esclusa dal passaggio a Discovery Eurosport Francia, emittente che trasmette sul dt che la normativa francese vieta possa essere detenuta da un operatore extra-europeo. «Questa operazione – ha spiegato Zaslav – rivela i nostri piani di procedere ad acquisizioni e partnership mirate per spingere la crescita. L’obiettivo è sviluppare e condividere programmi su più canali tv, costruendo un portafoglio più robusto e diversificato».