CONSIGLI PER GLI ACQUISTI … IN CONTANTI

Perché non vediamo alcun committente di pubblicità a favore dell’uso del contante? Solo Amazon fa eccezione, ma Amazon è Amazon proprio perché guarda sia avanti che indietro. Oltre a me, più di uno se l’è già chiesto. Fra questi, un professore universitario di Torino (Beppe Scienza) che ha anche scritto “Viva i contanti” -edito da Ponte alle Grazie– un libro analitico e divulgativo sul tema, le cui frasi citerò in corsivo, da cui prendo spunto per osservare la questione dal punto di vista della comunicazione su questo “prodotto”. Una comunicazione oggettivamente assente in Italia e semmai, quando c’è, è indiretta e distorcente la realtà, creando quella che ormai è definita War on Cash (guerra al contante). Diverso in Germania, dove la Bundesbank sistematicamente promuove il contante in vari modi. È una vicenda strana che, sebbene sia sotto gli occhi di tutti e nonostante riguardi ognuno di noi, non viene percepita per quello che è (una guerra al contante) bensì come una diffusa e sempre più ricca offerta di servizi digitali dove per forza di cose il contante viene saltato a piè pari. Perché? In fondo anche il contante è un prodotto! Più precisamente è la moneta della Banca Centrale. I conti correnti, conti deposito e libretti sono moneta bancaria e le banche possono fallire, mentre le banconote sono la moneta della Banca Centrale, che non fallisce. Di regola i diversi Paesi del mondo hanno un solo istituto (una Banca centrale) col monopolio per coniare monete e stampare banconote, nonché il controllo centralizzato della base monetaria, che comprende banconote e monete (cioè il “contante” che per legge deve essere accettato in pagamento) e altre attività finanziarie convertibili in moneta legale come i conti correnti non vincolati. Le banconote sono la moneta delle banche centrali, mentre i soldi sui conti sono la moneta delle banche private.

Beppe Scienza nel suo libro offre numerosi spunti di riflessione su cosa questo significa e sulla distorsione della realtà, sottolineando soprattutto che il contante è la migliore riserva di valore. Eppure il contante viene indicato, da diverse fonti e con diversi toni, come generatore delle peggiori pratiche di evasione o di commerci illegali, temi che l’autore del libro smentisce e ribalta. Non risulta che Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea, possa essere un’amica degli evasori. Eppure dice: “Le banconote fanno parte della nostra economia, della nostra identità e della nostra cultura”.

Viva i contanti del contante aiuta a leggere i significati dimenticati o non comunicati, che la stessa Banca Centrale Europea riassume così nella sua comunicazione istituzionale: “Le banconote e le monete in euro hanno corso legale nell’area dell’euro e il contante è l’unica forma di denaro pubblico direttamente accessibile a tutti. La BCE e le banche centrali nazionali dell’Eurosistema, hanno il compito fondamentale, assieme al settore bancario, di garantire la regolare distribuzione del contante e di facilitarne l’uso per i pagamenti di cittadini e imprese.” Le banche però lamentano alti costi dei contanti, ma, dice Scienza: “È strutturale che una banca abbia costi per la gestione del contante. Volerli evitare è come se uno stabilimento balneare impedisse ai clienti di andare in acqua, per non dover pagare i bagnini.” Sempre Scienza fa riflettere contro la tesi che i contanti siano da abolire perché favorirebbero l’evasione fiscale e la criminalità, “si è espressa con arguzia la stessa banca centrale tedesca (Bundesbank), il cui dirigente Carl-Ludwig Thiele afferma: «Non mi risulta che nei paesi con un limite massimo per i contanti ci sia meno criminalità», chiedendosi anche, provocatoriamente, se «presto dovranno essere proibiti i telefoni cellulari», perché anch’essi, come i contanti, rendono più facile compiere crimini. In realtà la guerra ai contanti si concretizza in una guerra a chi sta ai margini della società. Vietare o ostacolare pagamenti in contanti espelle dal contesto economico homeless, immigrati non regolarizzati, falliti, persone con difficoltà nell’uso di strumenti elettronici, ecc. Il denaro contante invece non esclude nessuno. I pagamenti elettronici fanno anche perdere il senso della spesa e aumentano il rischio di sovra indebitamento. Banconote e monete sono poi l’unica forma di denaro che puoi detenere senza l’intervento di terzi e senza dover accedere a dispositivi elettronici energivori. Negozi e ristoranti, non possono rifiutare il contante, salvo per quei pochi pagamenti che superano i limiti fissati in alcuni Paesi (in Italia ora 2,000 euro), non in Germania, né in Austria ecc.. Limiti ai pagamenti in contanti esistono ancora in molti Paesi, che però non toccano le spese quotidiane. Certo qualcuno potrebbe sollevare obiezioni di sicurezza e comodità, ma anche a quelle Scienza risponde con puntualità. Allora … quando cominciamo a fare pubblicità all’uso del contante?

Pietro Greppi

ethical advisor e fondatore di Scarp de tenis

Per entrare in contatto con l’autore: info@ad-just.it

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