Netcomm Focus B2B: +6% le imprese che utilizzano i canali digitali di vendita

La velocità di adozione dell’e-commerce nel B2B è più che raddoppiata nel nuovo contesto socioeconomico. Il 55% delle aziende italiane B2B, con fatturato pari o superiore a 2 milioni di €, è infatti attivo nelle vendite online con un proprio sito eCommerce o tramite i marketplace B2B, segnando una crescita nell’ultimo anno del +6% delle imprese che utilizzano i canali digitali di vendita rispetto al +2,5% registrato nei precedenti anni. L’85% delle aziende buyer intervistate ha già fatto acquisti online (+18% rispetto al 2019) e il 40% delle aziende seller B2B usa i canali digitali per il marketing e le fasi prevendita: il 15% per generare lead e il 25% nelle attività postvendita. Sono queste le principali evidenze della ricerca di Netcomm(, realizzata intervistando 800 aziende seller e buyer B2B italiane e presentata durante Netcomm Focus B2B – La trasformazione omnicanale delle relazioni tra imprese, l’evento digitale giunto alla sua quinta edizione. Un’occasione per condividere e dibattere di modelli di riferimento, casi di successo e trend della digitalizzazione dei processi commerciali nel B2B e dei comportamenti di acquisto business in Italia. La ricerca è stata realizzata con il sostegno di Alibaba.com, American Express, DHL, Intesa San Paolo IMI, Cribis, Liferay e Zero11, e fotografa lo stato dell’arte del Digital Commerce B2B in Italia evidenziando, grazie a un progetto di ricerca che si sta consolidando dal 2015, i principali cambiamenti generati dall’emergenza sanitaria.  «I nuovi modelli e canali digitali stanno pervadendo tutte le attività commerciali del B2B. Il 56% delle aziende buyer ha attivato fornitori che sono stati individuati per la prima volta grazie a una ricerca online o altri strumenti digitali, dato che sale al 70% per le aziende di maggiori dimensioni; erano il 33% nel 2019 e sono in crescita di oltre il +60% rispetto a fine 2019. Ma il B2B Digital Commerce non è solo e-commerce: il 40% le aziende seller B2B usa i canali digitali per attività di marketing e prevendita – è il commento di Roberto Liscia, residente Netcomm –. Tuttavia vi è ancora un 29% di aziende italiane seller B2B che è “No Digital” e purtroppo questa quota è cresciuta nell’ultimo anno di tre punti percentuali dimostrando che la crisi sanitaria ed economica in atto ha costretto una parte delle aziende a rallentare il proprio processo di digitalizzazione. Le barriere principali per le aziende non ancora attive con qualche forma di e-commerce B2B sono la difficoltà a comprendere il valore dei canali digitali per il loro posizionamento e la percezione di una complessità generale del progetto di digitalizzazione. Complessità che si declina in cambiamenti logistici, superamento dei conflitti di canale, cambiamenti al ruolo delle reti commerciali tradizionali e investimenti per integrare le applicazioni aziendali ai nuovi canali digitali. La digitalizzazione sta permeando sempre più i rapporti BTB, generando dinamicità nel settore e aprendo nuove opportunità per le imprese italiane, soprattutto a livello di export. La sfida alla digitalizzazione dell’economia italiana può essere vinta solo grazie a un forte incremento delle competenze digitali all’interno delle imprese e tramite il sostegno a progetti di innovazione aziendale».

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