Gruppo Tempocasa Paolo Di Rocco, Amministratore delegato
Classe 1965, amministratore delegato e colonna portante del gruppo, è in azienda dal 1999. Ovvero da quando i soci fondatori gli hanno affidato il compito di costruire dal nulla l’ufficio amministrativo che in precedenza era esterno. Ha preso parte a cambiamenti societari e aperture di aziende partner, ha vissuto i momenti di splendore e quelli di crisi del mondo immobiliare sempre in prima linea, mettendo a disposizione dell’azienda il suo notevole know how nel settore amministrativo e legandosi a doppio filo a Gruppo Tempocasa.
Qual è stata la sua formazione?
Mi diplomo in ragioneria nel 1984 e frequento per due anni l’università, ma a ventiquattro anni mi si apre uno sbocco professionale in un grosso gruppo immobiliare. Inizio come aiuto contabile, ma ho la fortuna di lavorare a stretto contatto con il direttore amministrativo dell’azienda. Dal primo momento, quindi, oltre a vedere all’opera un’amministrazione a 360 gradi, mi faccio le ossa sulla redazione dei bilanci.
Inoltre, dato che il gruppo ha diverse realtà aziendali a esso legate (tra finanziarie e leasing), ho subito l’opportunità di vedere e apprendere il funzionamento di più modelli di amministrazione societaria.
Resto in quell’azienda dieci anni e ho la possibilità di assistere a operazioni di un certo rilievo: fusioni per incorporazione, trasformazioni di società e altri eventi amministrativi molto interessanti.
Qual è la sua visione del mondo della comunicazione e quali i suoi obiettivi?
Avere una buona comunicazione in azienda è importantissimo, ma questa funziona solo se alle spalle è soddisfatto l’aspetto reputazionale: se non si ha reputazione, la comunicazione non serve. Oggi soprattutto, con lo sviluppo dei social media e di una comunicazione a doppia direzione (azienda-cliente e cliente-azienda), è nocivo comunicare qualcosa che non gode della riprova sul campo.
Se dovesse descrivere il suo maggior successo o soddisfazione professionale, cosa scriverebbe?
Entrare in Tempocasa. All’epoca, nel 1999, non esisteva un’amministrazione interna, perciò mi fu affidato un settore da creare e sviluppare ex novo. Di fatto piantai il primo seme di una struttura che oggi conta una quindicina di addetti e svariate aziende che necessitano ognuna di un’amministrazione.
Quali sono le sue abilità principali e come si trasmettono nella value proposition?
Credo che a questa domanda dovrebbero rispondere prima di tutto coloro che lavorano assieme a me.
Ha scelto di entrare nel mondo dell’amministrazione oppure si è trattato di una “casualità”?
Una certa casualità c’è stata, ma io ho sempre coltivato una vera e propria passione per gli eventi economici e finanziari, anche al di là di quel che ho studiato. Mi piace la storia della finanza, il suo percorso, il comprendere gli snodi che ne hanno cambiato e indirizzato l’evoluzione.
Chi vorrebbe ringraziare nella sua carriera?
Tantissime persone. Chi mi ha inserito nel mondo del lavoro, il primo direttore amministrativo ma, soprattutto, i tre soci fondatori di Gruppo Tempocasa. Loro hanno sviluppato l’azienda, hanno dato vita ad altre aziende e mi hanno dato l’opportunità di crescere insieme, condividendo con me alcuni tavoli importanti. Di anno in anno ho sempre visto e vissuto nuove realtà, nuove società, nuove tipologie di rapporti con le banche, ampliando e affinando il mio bagaglio esperienziale e professionale.
Poi, ovviamente, ringrazio i collaboratori che mi stanno intorno. Tutti, di ogni ordine e grado, mi danno sempre tanto, e da ognuno imparo qualcosa ogni giorno.
Quando è entrato nel mondo dell’amministrazione che cosa l’ha colpita di più?
È un mondo che mi ha sempre incuriosito tantissimo e continua a incuriosirmi nelle sue ramificazioni. Lavoro da oltre trent’anni ma ogni giorno scopro cose nuove e questo dà senso a tutto.