Ritorni a Palazzo Reale: Picasso e il mito

Picasso e Palazzo Reale. Un appuntamento che ritorna, con grande intensità. Il progetto aggiunge un nuovo tassello al percorso di approfondimento sul grande artista intrapreso da Palazzo Reale nei decenni, un vero e proprio ciclo di mostre su Picasso che ha reso speciale il rapporto tra il maestro spagnolo e Milano. Si iniziò con l’esposizione, la prima in Italia, di Guernica nella Sala delle Cariatidi nel 1953, un avvenimento eccezionale e un autentico regalo che Picasso fece alla città. A distanza di quasi mezzo secolo, una grande antologica nel settembre 2001, quattro giorni dopo gli attentati alle Twin Towers, organizzata con la collaborazione degli eredi dell’artista. Poi una monografica nel 2012, per rivivere la produzione dell’artista spagnolo, con le tecniche e i mezzi espressivi che lo caratterizzarono. Oggi, ancora una volta la città di Milano offre le opere del maestro spagnolo al pubblico, in una versione del tutto inedita. La mostra Picasso Metamorfosi segna la stagione autunnale milanese, dedicandosi al rapporto che il genio spagnolo ha sviluppato, per tutta la sua straordinaria carriera, con il mito e l’antichità. Si propone di esplorare per la prima volta da questa particolare prospettiva il suo intenso e complesso processo creativo. Con Picasso Metamorfosi sarà l’antichità nelle sue diverse forme a declinarsi nelle mitologie reinventate dall’artista e presentate nelle sei sezioni della mostra con le opere del grande genio accostate a quelle di arte antica – ceramiche, vasi, statue, placche votive, rilievi, idoli, stele – che lo hanno ispirato e profondamente influenzato. Picasso dunque, nel mito e nell’arte classica. Il genio cubista che da sempre rifiuta i canoni del “bello” ideale, dell’estetica, parte proprio dalle opere classiche per reinventare le forme sotto varie declinazioni. Sei sezioni in cui le opere del grande artista vengono accostate a quelle di arte antica provenienti dai più importanti musei del mondo come il Louvre. Fino al 17 febbraio 2019 più di 200 opere racconteranno il rapporto multiforme e fecondo che Picasso ha sviluppato con il mito e l’antichità. Dalle ceramiche alle statue, dunque, troviamo tutto ciò che ha influenzato l’artista, tutti i piccoli e grandi dettagli che lo hanno ispirato. L’artista spagnolo risulta connotato da una evidente tensione erotica, poichè, come afferma un sua citazione presente in mostra, sesso e arte sono la stessa cosa. Si passa poi attraverso il repertorio mitologico popolato da fauni, minotauri e centauri, e la sua passione nell’osservare la figura femminile addormentata che rievoca la celebre Arianna del Vaticano. Nella parte centrale dell’esposizione viene poi attestato il suo legame con il Louvre, che visita regolarmente, e dentro il quale si lascia ispirare dalle geometrie dei vasi greci, fondamentali ad esempio per l’elaborazione delle Demoiselles d’Avignon. Assimila le forme della scultura greca. Fa propri i bronzi dell’arte etrusca e i pezzi di ex voto iberici. Infine le Metamorfosi di Ovidio, il primo libro pubblicato dalla neonata casa editrice Skira nel 1931 illustrato proprio da Pablo Picasso. Una mostra, dunque, che indaga l’intimità delle radici della poetica di un artista mondiale alla luce di quelle fonti che ne hanno ispirato l’opera. Promossa e prodotta da Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale e MondoMostreSkira, che ha curato anche il catalogo, la mostra è curata da Pascale Picard, direttrice dei Musei civici di Avignone. Il progetto, tappa milanese della grande rassegna europea triennale Picasso-Méditerranée, promossa dal Musée Picasso di Parigi con altre istituzioni internazionali, presenta circa duecento opere tra lavori di Picasso e opere d’arte antica cui il grande maestro si è ispirato, provenienti dal Musée National Picasso di Parigi e da altri importanti musei europei come, tra gli altri, il Musée du Louvre di Parigi, i Musei Vaticani di Roma, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, il Musée Picasso di Antibes, il Musée des Beaux-Arts di Lione, il Centre Pompidou di Parigi, il Musée de l’Orangerie di Parigi, il Museu Picasso di Barcellona.

Adele Messina

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