Anes fa il punto sul Tax Credit e sollecita un intervento governativo

Dopo aver promosso e sostenuto, all’interno dell’attività del Tavolo indetto dalla Presidenza del Consiglio per la Riforma dell’Editoria, l’introduzione dello strumento fiscale del Tax Credit sugli investimenti pubblicitari incrementali, ora l’ Associazione Nazionale Editori di Settore chiede l’emanazione del Decreto attuativo, atteso da ottobre, per dare il via all’iter operativo che prevede l’invio telematico di una domanda all’Agenzia delle Entrate, di cui ancora oggi non si conoscono termini e modalità. 
«I nostri clienti, ossia gli inserzionisti delle oltre 900 testate cartacee e online che Anes rappresenta – ha ribadito in una nota il presidente Andrea Boni – hanno accolto con grande favore questo benefit ma hanno necessità di conoscere le modalità di fruizione; questa lunga attesa delle indicazioni attuative rischia di disperdere il valore dell’iniziativa sostenuta dal Governo e il raggiungimento dell’obiettivo primario di rimettere in moto il mercato degli investimenti». In questi mesi, 
Anes ha fornito puntuali e approfondite informative sulla materia alle aziende associate, per permettere alle imprese di poter pianificare gli investimenti pubblicitari tenendo conto di questo nuovo incentivo. «Ora confidiamo nell’imminente emanazione del regolamento attuativo al quale Anes dedicherà immediatamente l’organizzazione del workshop “Come utilizzare il Tax Credit Pubblicità?” con l’intervento di consulenti esperti in materia, nella sede milanese». L’ ultimo aggiornamento normativo – al quale sono seguiti mesi di silenzio – risale al dicembre 2017, quando con la legge n.172 pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 5.12.2017, di conversione del decreto legge n.148 del 16 ottobre 2017, sono state introdotte le due novità dell’ammissione all’agevolazione delle testate online anche per il 2018 (prima era limitata al secondo semestre 2017) e l’aggiunta degli enti non commerciali, ossia gli enti no profit, nella platea dei destinatari del credito d’imposta (prima l’agevolazione era riservata solo alle imprese ed ai lavoratori autonomi).

 

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