Via libera alla raccolta di capitali online per le startup
L’Italia è il primo paese europeo a dotarsi della norma sull’equity crowdfunding, che offre la possibilità di raccogliere capitali di rischio attraverso un appello al pubblico rivolto attraverso internet.
L’ok al provvedimento, fortemente voluto dall’ex ministro allo sviluppo Corrado Passera, è arrivato direttamente dalla Consob. Per tutelare i risparmiatori è stato stabilito un registro dei gestori dei portali che sarà contenuto nel sito della Commissione stessa.
Emanate anche le regole di condotta cui i gestori devono attenersi: stabili obblighi generali sul comportamento (correttezza e trasparenza) e sulle informazioni da fornire. È previsto comunque il diritto di recesso.
Nell’ottica di una maggiore trasparenza il gestore deve trasmettere gli ordini a banche e imprese di investimento che operano nei confronti degli investitori nel rispetto della Mifid.
Nel frattempo, nell’ambito del partenariato pubblico-privato sull’internet del futuro da 500 milioni di euro lanciato nel 2011 e giunto ora alla sua terza fase, sempre in tema di startup, l’Ue è pronta ad erogare 100 milioni per finanziare mille progetti digital, con particolare attenzione rivolta ai settori trasporti, salute, produzione intelligente, energia e media.