Ing Direct: 200mila app scaricate in sei mesi
Quando si parla di internet e di digital divide, l’Italia è sempre il fanalino di coda ma non lo è invece sulla diffusione del mobile. Da quanto risulta dall’indagine internazionale su mobile banking, social media e financial behaviour, condotta da Ing Direct, sono 8,3 milioni gli smartphone connessi a internet in Italia e nei prossimi due anni le vendite dei cellulari di nuova generazione supereranno quelle dei pc.
Nel 2013 si stima la vendita di 4 milioni di tablet. Per quanto riguarda l’uso del mobile banking, il nostro Paese non è lontano alla media europea, con il 23% contro il 25%. «Il fatto importante – sottolinea Damiano Castelli, ceo di Ing Direct Italia – è che il 7% di coloro che non utilizzano il mobile hanno affermato che lo faranno nei prossimi 6 mesi, il che significa circa 800mila nuovi utilizzatori.
È una realtà che abbiamo sotto gli occhi, infatti negli ultimi 6 mesi i nostri clienti hanno fatto 200mila download delle nostre due applicazioni, cioè 1100 utenti ogni giorno scaricano app. Questo aumenta anche la frequenza di contatto, infatti se un cliente mediamente visita una banca fisica 15 volte l’anno, il cliente mobile si connette più di 100 volte l’anno, quasi 8 volte al mese».
I motivi per cui ancora non si utilizza il mobile banking sono legati alla mancanza di un device adatto, ma anche alla sicurezza (anche se al momento il mobile è meno soggetto ad attacchi rispetto al browser del computer) e alla difficoltà. La sfida per le banche quindi è rendere questo strumento più semplice, e spiegarlo.
Il web inoltre ha permesso la consapevolezza del consumatore, un maggiore controllo sui propri movimenti, una sorta di “financial empowerment”, che porta anche a un maggiore risparmio. Ing Direct ha aperto nel tempo 13 bank shop in Italia, con l’obiettivo di raddoppiarli entro il 2017, che servono soprattutto per facilitare l’accesso alla banca dei non clienti.
«Però una volta acquisiti – spiega Castelli – il 95% di essi effettua transazioni esclusivamente digitali, solo il 5% ricorre all’intervento assistito del call center o del bank shop. Entro il 2017 vogliamo arrivare al 98% di operazioni digitali. Siamo attualmente la quinta banca in Italia per erogazione mutui, e vogliamo diventare entro il 2017 la prima banca per i nostri clienti, raggiungere 1,5 milioni di consumatori, un milione di conti correnti, che attualmente sono 500mila».
La ricerca evidenzia anche che gli italiani sono più social rispetto alla media europea, con 16,3 milioni di persone che hanno un profilo attivo su Facebook. «Con una community di 160mila utenti – sottolinea Sergio Rossi, direttore marketing e comunicazione – vogliamo diventare una banca peer to peer.
Voglio anche sottolineare che il mobile non ha sostituito il web, perché il cliente accede un po’ meno da pc, ma continua ad essere attivo da computer. Da sempre abbiamo a cuore lo sviluppo delle nuove generazioni, siamo presenti nelle scuole italiane con un programma sul risparmio, ma il prossimo autunno vogliamo lanciare un concorso e un progetto di educazione alla tecnologia per la famiglia, affinchè i bambini utilizzino i device senza isolarsi ed estraniarsi, all’indirizzo www.bitbumbam.it».
Vanna Assumma