SIR comunica con Pasotti alla Partita del Cuore
Lunedì 19 maggio si è giocata allo Stadio Artemio Franchi di Firenze l’annuale Partita del Cuore, un evento, trasmesso in diretta su Rai 1, che oramai è entrato a far parte delle abitudini mediatiche degli italiani, un po’ come il Festival di Sanremo o i Mondiali di calcio. Solo che a differenza di questi appassionanti appuntamenti mediatici, la Partita del Cuore «non è solo un momento di gioia ma anche un evento a sostegno di fondazioni ed organizzazioni benefiche» come ha spiegato il Prof. Matucci Cerinic e per questo la Società Italiana di Reumatologia (SIR), di cui Matucci è Presidente, ha scelto di sostenere. Non solo: la Partita del Cuore che si è appena giocata e che ha raccolto un vastissimo successo di pubblico con oltre 39.000 biglietti venduti, ha celebrato i 20 anni di Emergency, l’ONG di Gino Strada, impegnata da sempre contro la guerra e contro la povertà, che ha curato e salvato circa 6 milioni di persone, una ogni due minuti, spesso in contesti di guerra e che sta investendo grandi sforzi anche in Italia, dove i poveri aumentano di giorno in giorno. Il ritorno per la Società Italiana di Reumatologia è stato dunque molto importante non solo dal punto di vista numerico ma anche di immagine, poiché proprio in concomitanza con questo evento di grande impatto è partita la campagna di sensibilizzazione sull’importanza della diagnosi precoce delle Malattie Reumatiche, che in Italia colpiscono circa 5 milioni di persone e rappresentano la seconda causa di invalidità, dopo le malattie cardiovascolari. Una campagna di comunicazione, fortemente voluta dalla SIR, per dire di no ai luoghi comuni sbagliati e ai pregiudizi che circondano le malattie reumatiche, attraverso tre semplici parole “Non è vero” e un testimonial giovane e conosciuto, l’attore televisivo e cinematografico Giorgio Pasotti, che ha scelto tra l’altro di giocare la Partita del Cuore proprio nella squadra di Gino Strada, rimarcando così sia il forte legame tra le due associazioni sia il desiderio di “arrivare” ai più giovani.