Sorrell ai suoi: aspettatevi la reazione di Publicis e Omnicom
Discorsi diretti ai propri impiegati. Inviati via e-mail, ma con toni e contenuti che sembrano evocare un’atmosfera da spogliatoio prima di una finale. Il testo è di Martin Sorrell, ma non si sbaglia di molto se lo si immagina “interpretato” da Josè Mourinho o Diego Simeone. Quando a luglio i grandi boss Maurice Lévy e John Wren avevano annunciato la fusione del secolo tra Publicis e Omnicom, il rivale di sempre dei due manager, ceo di Wpp, aveva chiamato se stesso e i suoi – ovunque fossero in servizio nel pianeta – ad una straordinaria mobilitazione emotiva ed operativa. E subito erano arrivate acquisizioni importanti nel digitale e nelle tecnologie più avanzate; erano pure partite una serie di riorganizzazioni interne e una caccia spasmodica a nuovi clienti, condotta sia attraverso una partecipazione più eccitata e convinta ai pitch che nel frattempo erano stati lanciati, ma anche proponendo in maniera sempre più pressante i propri ‘famosi’ team tailor made e multi specializzati ai super spender. Ora che è certo che Pog non si farà più, Sorrell dice alle sue truppe che non è certo venuto il momento di abbassare la guardia. I nemici di Publicis e Omnicom, ancorché divisi, ora sono «feriti» e cercheranno quasi certamente di vendicarsi. E così bisogna rimanere nello stato di grazia che ha consentito ci fosse per il gruppo un notevole periodo di crescita e di successi.