SONO UN BUGIARDINO E DICO LA VERITÀ
Quella che segue potrebbe sembrare una mini guida per gli acquisti elaborata dall’Unione consumatori. Invece è una specie di bugiardino. Come quelli che accompagnano i medicinali affinché tu possa sapere che, anche se la pubblicità o la confezione ti hanno attratto verso quel prodotto, è bene che tu ne conosca anche le controindicazioni e l’effettivo contenuto. Conviene sempre leggerle quelle informazioni, anche se non sono attraenti e colorate come la confezione che le contiene. Leggete sempre le etichette finché ci sono. Un bugiardino per ogni prodotto, anche non medicinale, e per ogni spot che ne parla, sarebbe comunque utile. Fortunatamente sui prodotti ci sono almeno le indicazioni “per legge”, ma sono scritte in piccolo piccolo. In grande o a gran voce ci viene indicato solo quello che “chi studia” pensa ci stuzzichi di più. Si perché c’è anche chi “snaturando” informazioni scientifiche e studi medici compiuti sul funzionamento del nostro cervello per scopi terapeutici, c’è chi sfrutta certe scoperte per forzare l’ingresso nella nostra mente con messaggi elaborati e finalizzati a farti desiderare qualcosa anche se non ci stavi neppure pensando. E hanno il coraggio di chiamarlo neuro-marketing … ne parlerò. Stavo dicendo che un conto è la creatività che descrive un prodotto, bella quanto vuoi, ma la realtà è un’altra e non ha nulla a che fare con la pubblicità. Se si avesse l’accortezza di mettersi nei panni di chi gli spot li guarda e i prodotti li compra, si capirebbe che le scelte e i comportamenti di cui sto per parlare e che si manifestano in certi messaggi pubblicitari e su certi prodotti, necessiterebbero di una maggiore educazione al rispetto per gli altri. Io la chiamo etica, anche se c’è chi semplifica la cosa dicendo che ognuno ha la sua. Quanto sto per farvi notare con un esempio, sottolineo che è frutto del pensiero e della scelta consapevole di persone “responsabili di quelle decisioni”. Persone che trovate a passeggio, in vacanza, al cinema, … sono fra noi. Sembrano normali. Magari siete voi! Ormai da qualche anno è passata in cavalleria l’eliminazione di un fazzoletto: eravamo abituati a comprarli in pacchetti da 10 che ad un certo punto son diventati 9. Nessuno spot lo ha comunicato. Si vergognano? Resta che di punto in bianco ti accorgi (se ti accorgi) che i fazzoletti finiscono prima del solito anche se raffreddore questo mese era meno cattivo. Poi capita che leggi: sulla confezione c’è scritto, però in piccolo e di lato, ci mancherebbe! “9 fazzoletti, quattro veli, morbidi, etc.”. Per gli amanti dei numeri il 10% in meno. Bastava leggere! Ma quanti leggono? L’abitudine e una certa fiducia “nel prossimo” ti porta a pensare di non dover controllare sempre tutto tutto. Che vita sarebbe. Ma chi si occupa di comunicazione e di “strategie” lo sa che certi acquisti li fai d’impulso. Solo se ti fermi a fare i conti noti che le confezioni multiple, per esempio quelle da 10 pacchetti, contengono 10 fazzoletti in meno di prima, che nelle nuove confezioni multiple corrispondono ad “un pacchetto (da 9) + un fazzoletto” in meno. Ne prendi 90 anziché 100. Ma perché? Semplice: perché così si supera la crisi del fatturato e il dirigente raggiunge gli obiettivi più in fretta recuperando un tot da tutti i clienti, suddividendo fra tutti l’onere di far “crescere” la sua azienda rubando poco poco, ma da tanti. Certo non è un furto vero e proprio, ma gli assomiglia molto perché il comportamento è scorretto, anche se da qualche parte è scritto. Mica lo fanno di nascosto, che diamine! Semplicemente togliere un pochino di quanto eri abituato a ricevere non viene declamato, e tu non te ne accorgi. Mentre ti vien fatto notare con grafiche impattanti e voci esagerate se di un certo detersivo, caffè, … ti si “regala” qualche grammo in più (sia chiaro che niente è mai un regalo vero). Che genere di menti elaborano sotterfugi così bassi? Manager?? Ma per favore! Da tempo yogurt, maionese, gelati confezionati, salse, dentifrici, merendine, creme, carta igienica … contengono ormai anche molta aria. Emulsionare impasti e liquidi consente di dare al prodotto un aspetto orgoglioso, pomposo, autoreggente. Paghi il peso, ma compri il volume. E siamo arrivati “finalmente” a pagare anche l’aria.
Pietro Greppi
ethical advisor e fondatore di Scarp de’ tenisPer entrare in contatto con l’autore: info@ad-just.it