RESPONSABILI CONSAPEVOLI O RESPONSABILI COLPEVOLI?
“Stai attento ai tuoi pensieri, diventeranno parole. Stai attento alle tue parole, diventeranno azioni. Stai attento alle tue azioni, diventeranno abitudini. Stai attento alle tue abitudini, diventeranno carattere. Stai attento al tuo carattere, diventerà il tuo destino.” (Versi del “Talmud”)
Di cosa siamo responsabili se non delle nostre azioni? È su questo che dovrebbero concentrarsi le aziende. Personalmente lo dico da 20 anni e qualcuno comincia a farci caso ora. Bene. Poi vediamo come verrà intesa questa cosa, da chi e per quanto tempo.
Il futuro delle imprese è sempre stato, e sempre sarà, legato alla loro capacità di comunicare prima ancora che alla qualità dei loro prodotti. Ma il loro sviluppo e il loro stare sul mercato, è strettamente legato alla loro reputazione, su quella positiva ovviamente, e sulla loro capacità di mantenerla tale. Le persone comprano se si fidano, se incontrano promesse mantenute e se si sentono trattate con rispetto e attenzione. Chi governa le aziende dovrebbe saperlo, ma succede che non se ne curi troppo, o che se ne dimentichi … e le ricadute negative di tali “colpevoli mancanze” non tardano mai ad arrivare. Eppure basterebbe solo un po’ di attenzione e una costante autoformazione che mantenga elevata la coscienza responsabile di chi prende decisioni. C’è una “ricetta” semplice da tenere presente e che richiede pochi ingredienti capaci di formare una migliore cultura d’impresa e produrre al contempo risparmi di tempo e denaro: adottare sempre comportamenti corretti e orientati all’auto-miglioramento, tenendo conto che la propria correttezza è solo uno degli aspetti del pensiero etico e che oggi per le imprese questa è diventata una necessità indispensabile, pena la scomunica e l’abbandono da parte del consumatore. Una necessità non ancora pienamente percepita e che per questo va stimolata. Pare comunque, come dicevo in apertura, che qualcuno stia cominciando a considerarlo come punto di riflessione.
I comportamenti corretti, responsabili e attenti “all’altro” sono infatti grandi portatori di benefici reciproci (che gli amanti dell’inglese chiamano win-win) e di benefici a lungo termine (la famosa fidelizzazione). E non richiedono investimenti molti diversi da quello che implica l’impegno individuale alla cura delle relazioni e al rispetto dell’altro.
Il pensiero etico, quando applicato, riduce gli sprechi, migliora l’utilizzo dell’intelligenza disponibile e aumenta l’efficacia delle azioni promosse. Induce anche nuove forme di approccio creativo per il fatto stesso di costringere a una costante verifica di correttezza del percorso. E questo avviene non solo nei processi tipicamente attinenti la comunicazione, ma anche nelle scelte generali dell’impresa. L’etica adottata come strumento di crescita professionale, consente di crescere, vendere, fidelizzare e soprattutto formare una contagiosa cultura del rispetto, perché i successi commerciali durevoli sono anche la naturale conseguenza di un comportamento etico consapevole e riconosciuto. È quindi un atteggiamento mentale e culturale basato sulla consapevolezza individuale della responsabilità, che ogni singola persona ha in relazione alle sue azioni. Tanto più se questa persona è un professionista e ha responsabilità pubbliche o che su di un pubblico si riversano. Chi si occupa di impresa, di pubblicità, di marketing, di politica … ha quindi sempre una grande responsabilità … anche pubblica. Occuparsi di comunicazione e di comunicazione d’impresa, soprattutto in momenti particolarmente delicati, per me significa occuparsi delle persone e non troppo dei prodotti. Farsi comprendere significa rispondere alle esigenze primarie di chi ti ascolta. Quello che dici deve servire a qualcuno, essere utile, possibilmente a tutti e non a qualcosa. La differenza è sottile e nel mio lavoro la sintetizzo con un termine semplice: etica consapevole e responsabile. Memorizzare la frase con cui ho aperto può aiutare più di ogni “corso di formazione”: “Stai attento ai tuoi pensieri, diventeranno parole. Stai attento alle tue parole, diventeranno azioni. Stai attento alle tue azioni, diventeranno abitudini. Stai attento alle tue abitudini, diventeranno carattere. Stai attento al tuo carattere, diventerà il tuo destino.”
Pietro Greppi
Ethical advisor e fondatore di Scarp de’ tenis
Per entrare in contatto con l’autore: info@ad-just.it