Gruppo Tempocasa, Carlo Chidini Presidente Più Mutui Casa

Classe 1973, fondatore (nel 2013) e presidente di Più Mutui Casa – società di mediazione creditizia di Gruppo Tempocasa – ha alle spalle una lunga carriera nel settore della mediazione creditizia, dove ha esordito nel 1994 e ha dato vita negli anni a progetti che lo hanno visto impegnato in ruoli operativi, amministrativi e gestionali. Nel corso del tempo si è legato a doppio filo al mondo Tempocasa, che lo ha eletto Uomo dell’Anno nel 2016, carica più prestigiosa per l’azienda biancoverde.

Qual è stata la sua formazione?

Mi sono diplomato nel 1991 e ho frequentato l’università per 2 anni, facoltà di Scienze politiche. Subito dopo ho intrapreso la carriera di agente immobiliare, lavorando per 6 mesi in un importante franchising, per poi passare al ramo finanziario dell’azienda, cominciando dal punto vendita più piccolo d’Italia. Il percorso professionale mi ha portato a sviluppare la rete in diverse regioni, fino ad arrivare alla gestione di una sessantina di agenzie. Parallelamente ho fondato diversi marchi satellite e ho coronato la carriera scolastica interrotta: nel 2005, quando alcuni studenti hanno dato una tesi sulla mia azienda, la Camera dei Deputati mi ha conferito la laurea honoris causa in Economia aziendale. In seguito ho dato il via a un progetto di mediazione creditizia per Unicredit, con la rete Più Unica che, qualche anno dopo, è arrivata a fondersi con King Service (l’antenata di Più Mutui Casa). Da lì è partito il progetto di Più Mutui Casa. In definitiva, la mia formazione mi ha consentito di conoscere il mondo della mediazione creditizia da differenti angolazioni: operativa, gestionale, amministrativa e normativa. Senza questa visione a 360 gradi, non avrei potuto creare e condurre Più Mutui Casa.

Qual è la sua visione del mondo della mediazione creditizia e quali i suoi obiettivi?

La mediazione creditizia mette in contatto domanda e offerta e deve difendere l’inalienabile diritto di scelta del consumatore. Il mediatore, a differenza di altri soggetti, conosce tutte le banche iscritte alla Banca d’Italia. Quindi, capite le esigenze del cliente, può offrire quello che per lui è realmente il prodotto più indicato. Orientamento e guida alla scelta responsabile: questi gli obiettivi. Oggi, guardando il futuro e leggendo un presente in cui le banche hanno diminuito drasticamente la prossimità con il cliente, il mediatore si sta sempre più avviando a essere uno sviluppatore di business per conto del sistema bancario.

Se dovesse descrivere il suo maggior successo o soddisfazione professionale, cosa scriverebbe?

Tempocasa, che mi ha permesso – prima con Più Mutui Casa, poi con Dorotea insurance broker – di lasciare un segno nella mediazione creditizia in Italia. PMC è nata nel 2013 con me, dalle difficoltà di due aziende, e negli ultimi otto anni ha vissuto di incrementi costanti.

Nel 2016, poi, sono stato eletto Uomo dell’Anno Tempocasa e questo riconoscimento mi ha consacrato definitivamente a livello di identità aziendale.

Quali sono le sue abilità principali e come si trasmettono nella value proposition?

Innanzitutto trasparenza e onestà: fare accordi chiari fin dall’inizio. E poi pragmatismo: i numeri parlano, il resto è una nuvola di chiacchiere e applausi che non ha valore effettivo.

Ha scelto di entrare nel mondo della mediazione creditizia oppure si è trattato di una “casualità”?

Semplice e fatale casualità: ero agente immobiliare e mi è capitato di “inciampare” in un mediatore che mi ha coinvolto.

Chi vorrebbe ringraziare nella sua carriera?

Ogni persona con cui ho avuto a che fare sul lavoro perché tutti – tanto i sostenitori, quanto i detrattori – hanno contribuito a produrre questo risultato. Sono convinto di guidare la squadra con i professionisti migliori di questo mercato e ogni giorno ne traggo i benefici.

Quando è entrato nel mondo della mediazione creditizia e cosa l’ha colpita di più?

Sono entrato nel 1994 e quello che mi ha colpito allora mi colpisce anche adesso. Perché mi rendo conto che, a qualunque livello si operi – con il cliente finale come con le banche –, la trasparenza fa ottenere i risultati migliori.

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