Ripartire al femminile

Con questo articolo di Elena Eloisa Albertini, prosegue “Ripartire al femminile”, serie di riflessioni dedicata all’approfondimento del dopo emergenza dal punto di vista delle donne. Ovvero quelle che, secondo molti, sono le grandi dimenticate dell’emergenza Covid, che in realtà le ha viste protagoniste assolute sul lavoro e sul fronte domestico.

Elena Eloisa Albertini, produttrice agricola bio e vicepresidente Consorzio Tutela Arancia Rossa di Sicilia IGP, Mineo (CT), Sicilia

Non si può certo dire che il settore agricolo si sia fermato durante il lockdown, al contrario chi ha potuto ha lavorato anche di più, per un senso di profonda responsabilità e per rispetto di tutti i cittadini costretti nelle loro case. Quest’anno i dati registrati sul consumo di arance è raddoppiato. Un po’ per le proprietà salutistiche delle arance, ma anche per la chiusura delle frontiere, che ha incrementato la vendita di prodotti nazionali sul nostro mercato. Così, ognuno nel suo piccolo ha cercato di dare il suo contributo e una mattina, quasi senza rendermene conto, in maniera del tutto naturale, mi sono ritrovata puntuale alle 7.00 di mattina in campagna, pronta con la squadra per organizzare la giornata di raccolta. La mia presenza ha destato non poca perplessità e all’inizio non è stato semplice rompere lo scetticismo e le risatine di stupore. La tenacia e la voglia di raggiungere l’obiettivo prefissato certo non mi mancano ma, non mi faccio neanche mancare la paura di sbagliare, di non farcela quando devi dimostrare di sapere e, soprattutto, di valere in un ambiente lavorativo che è il tuo ma non è il pratico quotidiano. Sarà stata la volontà di rendersi utili, ammettere i propri limiti in maniera spiritosa – incassando anche qualche rimprovero – e un sorriso al momento giusto che mi hanno aiutato a conquistare il privilegio della fiducia della “ciurma”. La stima reciproca, la capacità di ascoltare e poi risolvere i problemi hanno dato il loro frutto. Ognuno di noi ha trovato l’importanza del suo ruolo, si è lavorato meglio e con più entusiasmo. L’agricoltura sarà uno dei punti di ripartenza prioritari per l’Italia, perché è la riscoperta del contatto con la natura – ahimè perduto nel tempo – perché è il rispetto per l’ambiente in cui viviamo e perché è l’arte di prendere delle decisioni nella aleatorietà degli eventi. I problemi di approvvigionamento della fornitura hanno anche evidenziato una riscoperta delle biodiversità dei territori e delle piccole produzioni stagionali, che mantengono in vita sparute località rurali. L’incitamento alla riscoperta delle comunità agricole che si sostengono a vicenda, e dove si può crescere più forti insieme, è imperniato molto spesso nel ruolo delle donne. Donne che con piccoli gesti, anche semplici e discreti, per esempio quando acquistano un prodotto preferendolo a un altro, aiutano a costruire rapporti di fiducia e creano la consapevolezza di poter supportare una realtà produttiva. Realtà che dà lavoro ad altre persone e che può continuare a coltivare in maniera sostenibile per il benessere di tutti noi.

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