Nielsen: a gennaio in crescita gli investimenti pubblicitari. Attesa per l’impatto Covid-19
Il mercato degli investimenti pubblicitari in Italia chiude il mese di gennaio con un andamento positivo del +3.5% rispetto a gennaio 2019. Se si esclude dalla raccolta web la stima Nielsen sul search, social, classified (annunci sponsorizzati) e degli “Over The Top”, l’andamento del mese di gennaio 2020 risulta flat +0,2%. «Il mese di gennaio era iniziato sotto buoni auspici, commentarlo ora dopo il Cigno Nero del Covid-19 pare quasi anacronistico – ha spiegato Alberto Dal Sasso, AIS Managing Director di Nielsen -. Siamo tutti al lavoro per valutarne l’impatto sull’anno, le testimonianze che si susseguono in questi giorni da più parti sono divergenti, i primissimi dati delle due settimane dal 23 febbraio all’8 marzo a livello di spazi danno i primi segnali del cambiamento non generalizzato su tutti i settori. Ma quello che inciderà sull’anno saranno le tempistiche del decorso temporale del virus nei diversi paesi europei e non, e le scelte effettuate sulla programmazione dei grandi eventi mediatici internazionali, unitamente agli interventi delle istituzioni a sostegno della domanda». Se si guarda ai singoli mezzi, a gennaio la tv segue l’andamento del mercato e chiude con uno 0,3%. Sempre in negativo la stampa con i quotidiani che iniziano l’anno a -4,3% e i periodici a -5%. Inizio d’anno molto positivo invece per la radio che cresce dell’11,8%. Secondo le stime realizzate da Nielsen, la raccolta dell’intero universo del web advertising registra un incremento del 10,1% rispetto a gennaio 2019 (+4,9% se si considera il solo perimetro Fcp AssoInternet). Trend negativo per l’outdoor (-25,1%), il Transit (-8,1%) e il direct mail (-2,0%). Andamento positivo per il cinema (+5,3%) e la GoTv (+2%). Si segnalano in crescita 12 settori merceologici, con un apporto di circa 25,2 milioni di euro. I primi comparti del mercato risultano quasi tutti in positivo. Fanno eccezione Media/Editoria (-23%) e Cura Persona (-4%). Tra i restanti settori si distinguono automobili (+8%), distribuzione (+16%) abitazione (+17%) e bevande/alcoolici (+49%)