Nestlé: nel triennio 2020/2022 crescerà l’investimento in Italia
L’occasione era quella di presentare alla stampa il nuovo presidente e amministratore delegato Italia e Malta del Gruppo Nestlé, Marco Travaglia, nominato lo scorso ottobre, ma in azienda da circa 30 anni. Ieri infatti a Milano Nestlé Italia ha illustrato anche il rafforzamento della visione di crescita sostenibile in Italia e all’estero e misurare il ruolo del gruppo nel nostro Paese. Per questo Nestlé, in collaborazione con Althesys, ha presentato lo studio “Il Gruppo Nestlé crea valore per l’Italia”. La ricerca ha analizzato il contributo dell’azienda alla creazione di valore condiviso per il sistema economico e sociale italiano considerando le attività svolte in tutte le fasi della filiera. In Italia, nel 2018, Nestlé ha prodotto un valore condiviso di 3.649 milioni di euro, pari allo 0,2% del Pil, a dimostrazione che, nonostante un contesto generale non facile e certamente sfidante, l’azienda contribuisce ad accelerare la spirale positiva della crescita sostenibile. Il volume d’affari calcolato sulla filiera è pari a 7,5 miliardi di euro, di cui 2,2 generati direttamente dal gruppo. «Volendo essere molto sintetici, un euro di valore prodotto dal gruppo Nestlé, genera nel nostro Paese 4,5 euro sull’intera filiera» ha ricordato Travaglia. Le ricadute dirette del gruppo Nestlé in Italia vengono stimate in 797 milioni di euro, mentre quelle indirette si aggirano intorno ai 1.771 milioni di euro e quelle indotte a 1.081 milioni di euro. «Si tratta di un risultato importante confermato anche dagli oltre 200 milioni di euro in innovazione, formazione, efficienza e ambiente che abbiamo investito nel triennio 2017-2019. Un investimento che ha riguardato tutta l’Italia, dal Nord al Sud, mentre ci prepariamo nel triennio 2020/2022 a investire oltre 50 milioni». Marco Travaglia ha inoltre sottolineato il forte radicamento sul territorio con il 74% dei fornitori italiano. Il valore condiviso creato nel 2018 da questi fornitori è pari a 378,5 milioni di euro. «Nestlé rappresenta una realtà fondamentale nel panorama economico italiano, contribuendo in maniera sostanziale alla creazione di un valore condiviso il cui effetto e i cui benefici si estendono lungo tutta la filiera. L’Italia continua a rivestire un ruolo cruciale nelle strategie commerciali del Gruppo e gli oltre 200 milioni di euro investiti da Nestlé nel nostro Paese nello scorso triennio ne sono una chiara testimonianza. Dalla creazione del Global IT Hub di Assago con 150 nuove assunzioni, all’Hub del cioccolato di Perugia, fino a quello della pizza surgelata di Benevento». L’a.d. ha parlato anche delle sfide che l’azienda affronterà a iniziare da quella rappresentata dalla crescita sostenibile del business. A iniziare dagli obiettivi riguardanti il packaging – entro il 2025 il 100% delle confezioni sarà riciclabile o riutilizzabile – e le emissioni. Il gruppo prevede di investire a livello mondiale 2 miliardi di franchi svizzeri (1,87 miliardi di euro) per il passaggio dalla plastica vergine a quella riciclata e per l’innovazione. In Italia l’impegno si aggira intorno ai 250 milioni. «Il nostro prossimo focus sarà sui tre asset: crescita sostenibile del business, con particolare attenzione a caffè e acqua, corporate citizenship, attenzione alle persone. Punteremo a far crescere a livello internazionale marchi come Perugina e Buitoni e guardiamo con interesse ai prodotti a base vegetale, per rispondere alle esigenze del consumatore».