Anitec-Assinform, come si sta trasformando il settore italiano dell’Ict
Secondo il quadro che emerge dall’edizione 2019 del rapporto “Il Digitale in Italia”, presentato ieri da Anitec-Assinform, in collaborazione con NetConsulting cube durante l’incontro “Digitale per Crescere – Innovazione, Crescita, Trasformazione”, il settore ICT in Italia continua a crescere, sia per numero di aziende, sia per occupati, confermando anche sotto questo profilo il suo valore strategico. A fine 2018 (Infocamere) il numero di imprese nel settore era di 112.340 contro le 107.900 del 2015, per una crescita media annua dell’1,4% (+1,6% nel 2018). Nello stesso periodo, gli addetti nel settore sono passati da poco più di 477.850 a più di 512.400, per una crescita media annua del 2,4% (+3,5% nel 2018). Il numero di aziende mostra diverse dinamiche nei comparti. Il saldo positivo è determinato dalle aziende del Software e dei Servizi, grazie alla domanda di soluzioni a supporto delle strategie di digitalizzazione. Queste ultime hanno innescato una profonda trasformazione dell’offerta (sempre più influenzata delle componenti più innovative, dette anche Digital Enabler, per le possibilità che offrono) e delle stesse aziende ICT: più reattive, aperte alle partnership, alla ricerca di competenze utili a calare le nuove tecnologie nel business dei clienti. Il processo di concentrazione non ha visto accelerazioni, ma più qualità, e sembra smentire la “colonizzazione” del settore. Continua il fenomeno delle start up Innovative, quantificate in oltre diecimila nella primavera del 2019. Almeno la metà di esse è direttamente o indirettamente connessa con l’ICT. Ha contribuito una normativa più favorevole. Tuttavia il fatto nuovo è l’interesse delle grandi aziende. Talune di esse hanno varato politiche di Corporate Venture Capital, supportando acceleratori di Startup, con l’obiettivo di far crescere nel loro perimetro l’innovazione dirompente del settore di riferimento. La quota più elevata di Corporate Venture Capitalist (31%) è nei servizi non finanziari, con una prevalenza di aziende ICT che investono principalmente in Startup del software. Si prevede che gli investimenti dei Venture Capital nelle Startup si incrementino, per effetto del contributo previsto a favore del Venture Capital nell’Innovation Act e nel Fondo dei Fondi inseriti nella legge di Bilancio 2019; e anche per i buoni risultati ottenuti. Nel periodo 2018-2021 il mercato digitale italiano nel suo insieme (informatica, telecomunicazioni, contenuti digitali, elettronica di consumo) dovrebbe crescere a un tasso medio annuo composto (TCMA) del 2,8%, risultante da crescite del 2,5%, a 72.222 milioni di euro nel 2019, del 2,8%, a 74.254 milioni nel 2020 e del 3,1%, a 76.536 milioni nel 2021. Positivi tutti i macro comparti, tra i quali anche quello relativo a Contenuti e Pubblicità Digitale, in cui si articola il mercato, con la sola eccezione dei Servizi di Rete TLC (che evidenzia gli effetti di una forte pressione competitiva, ma che promette ripresa sulla spinta del 5G a partire dal 2022/23). Per Contenuti e Pubblicità Digitale le dinamiche 2018-2012 in termini di TCMA prevede un +7,2% (da ca. 11.990 milioni nel 2019 a 13750 milioni nel 2021).