Nielsen, a gennaio gli investimenti pubblicitari in calo dello 0,5%

«Dopo tre anni in cui l’anno esordiva con un mese di gennaio in positivo – ha commentato Alberto Dal Sasso, AIS managing director di Nielsen, i nuovi dati Nielsen relativi a gennaio. -, il 2019 inizia in sostanziale pareggio, trainato dal digitale e da una raccolta pubblicitaria in radio che continua sulla strada della crescita già intrapresa lo scorso anno, seppur in misura più moderata». Il mercato degli investimenti pubblicitari nel mese di gennaio chiude infatti in calo dello 0,5%, rispetto allo stesso periodo del 2018, con un decremento di circa 2,9 milioni di euro, considerando l’intero perimetro del web advertising. Se si esclude dalla raccolta web la stima Nielsen sul search, social, classified (annunci sponsorizzati) e dei cosiddetti “Over The Top” (OTT), il mercato chiude il mese di gennaio a -4,1%. Guardando ai singoli mezzi, la tv cala del 3,9%. Sempre in negativo la stampa: i quotidiani iniziano l’anno in calo del 16% e i periodici del 13,5%. Trend negativo anche per l’outdoor (-11,4%), la go tv (-4,9%) e il direct mail (-2,3%). Gli investimenti in radio crescono del 2%. Sulla base delle stime realizzate da Nielsen, la raccolta dell’intero universo del web advertising registra un incremento del 9,8% rispetto a gennaio 2018 (+4% se si considera il solo perimetro Fcp AssoInternet). Positivo l’andamento anche per il cinema (+5,2%) e il transit (+12,6%).Per quanto riguarda i settori merceologici, sono undici quelli in crescita, con un apporto di circa 20,6 milioni di euro. Per i primi comparti del mercato si registrano andamenti differenti. Alla buona performance di alimentari (+4,9%), tempo libero (+22,2%) e farmaceutici (+5,6%), si contrappone il calo di automobili (-11,5%), abitazione (-18,3%) e telecomunicazioni (-20,3%). Tra gli altri settori che contribuiscono alla crescita si segnala il buon risultato in termini di investimenti pubblicitari di informatica/fotografia (+193,9%), media/editoria (+7,9%) e turismo e viaggi (+20,7). Per l’anno in corso, come ricorda Alberto Dal Sasso, sarà necessario aspettare il 26 maggio, data delle elezioni europee: «Per dare una dimensione realistica all’andamento dell’anno sarà importante capire come si chiuderà il primo trimestre che ci porterà verso le elezioni europee. I mesi che ci separano da questo appuntamento continuano a essere condizionati da un clima diffuso di incertezza, a cui, però, il mercato sembra aver preso le contromisure, mostrando una certa resilienza nei numeri».

 

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *