GroupM. Kinetic e Ogilvy presentano “Lasooh”, dedicato al presente e al futuro dell’ooh
Dopo Radiocompass e NewsBrand, è la volta di “Lasooh”, nuovo progetto dedicato al mondo dell’out of home – da cui nasce anche il neologismo – presentato ieri da GroupM. Ideato da Kinetic e realizzato da GroupM in collaborazione con Ogilvy, Lasooh vuole richiamare l’attenzione di clienti, media community e concessionarie su un ambiente di comunicazione la cui offerta ha ancora molto da dire, sia dal punto di vista del planning che della creatività. Tre i capitoli nei quali il progetto si sviluppa: l’ooh e la città, l’ooh e la comunicazione, l’ooh e il futuro. Le città sono il palinsesto dell’ooh e l’evoluzione urbanistica le sta trasformando in piattaforme sempre più qualificate per la comunicazione. I brand più evoluti, che hanno guidato alcuni dei più importati progetti di riqualificazione dei territori metropolitani, hanno instaurato un dialogo con le città, sfruttando le molteplici opportunità offerte dagli impianti già esistenti contribuendo all’evoluzione del mezzo. Se prima l’ooh rappresentava qualcosa che la città indossava come un vestito, oggi inizia a essere incorporata nel tessuto urbanistico, come è stato riconosciuto dal 70% degli intervistati che la considerano un touch-point irrinunciabile e terzo mezzo preferito dopo tv e digital. L’ooh va anche al di là dei ruoli che tradizionalmente le vengono riservati nelle strategie di comunicazione e come possa essere considerata a tutti gli effetti un punto di accesso verso il mondo digitale. Per dimostrarlo sono state utilizzate diverse fonti provenienti da una ricerca sulle audience che hanno transitato nelle aree centrali e periferiche della città di Milano (1.200 casi, su panel Toluna, rappresentativi per sesso ed età della pop 15+ residenti nelle aree centrali e periferiche della città di Milano) e da un’analisi di neuromarketing (condotta su 40 persone sia in laboratorio che per strada) in collaborazione con il Brain&Behaviour Lab di Iulm e dai dati raccolti dagli analytics del sito lasooh.it. «La comunicazione ooh funziona ed è efficace su tutto il funnel se pensata strategicamente, oltre a essere capace di superare l’adv blindness e catturare anche i target più difficili come i Millennial e la Generazione Z – ha dichiarato Federica Setti, cro di GroupM -. Ma soprattutto si è evidenziato come l’OOH riesca a essere un entry point al mondo digitale, grazie alla sua naturale sinergia con il mobile, spingendo alla call to action e catturando l’attenzione delle audience (riducendo i tassi di bounce rate e incrementando il tempo speso online)». Con l’intervento di Alberto Mattiello, Future Thinking Project di J. Walter Thompson, sono state illustrate le prospettive future del mezzo: sempre più digitale, interattivo (audio, corpo, voce) e integrato alle nuove smart city, che offrono nuovi modelli di business e di aggregazione, oltre che tecnologia (come 5G e open data). Spunto confermato anche dalle recenti evidenze internazionali dove i big player delle nuove piattaforme digital (da Netflix a Google fino ad Amazon) stanno acquistando network di ooh. «Con questo evento abbiamo voluto presentare un progetto diverso e, crediamo, nuovamente rilevante per il mondo della comunicazione. Dopo aver lanciato il RealDOOH, il primo prodotto di acquisto automatizzato di digital ooh in partnership con GroupM digital, oggi Kinetic presidia l’80% del mercato dooh acquistato in DSP. L’importanza degli impianti digital ooh è ulteriormente dimostrata dal fatto che attualmente rappresentano la quota più alta del nostro spending. Ma non ci fermiamo qui, stiamo già lavorando e lanceremo prossimamente una DMP dedicata all’audience buying & insight dell’ooh che presenteremo al mercato nel corso del 2019», hanno concluso Alberto Cremaschi, managing director di Kinetic, e Carlo Grillo, chief operating officer di Kinetic.