ECOSIA: UN MOTORE DI RICERCA CHE PIANTA ALBERI
Ricevo da Elena Ferrero (nutrizionista) un articolo che rappresenta un esempio particolare. Fa caldo e pensare alla riforestazione grazie ad un motore di ricerca l’ho trovato degno di nota.
“Piantare alberi mentre si fanno ricerche sul web vi sembra un’idea geniale? Ebbene, esiste già. Ecosia è il primo motore di ricerca “ecologico”. Se vi sembra di non averlo mai sentito nominare, vi stupirà scoprire che è fra i 7 motori di ricerca più utilizzati nel 2017, subito dopo i più noti Google , Bing , Baidu , Qwant e Yandex . Perché “ecologico”? Perché questo motore di ricerca garantisce di donare l’80% dei suoi introiti in sostegno a programmi di riforestazione in diverse aree del Pianeta. La missione dichiarata da Ecosia è di “coltivare concretamente un mondo più sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico”, finanziando la riforestazione di un miliardo di nuovi alberi nella foresta atlantica entro il 2020. Da dove è sbucato questo sistema così virtuoso? Ecosia è stato fondato a Wittenberg, in associazione con Bing, Yahoo e il WWF, nel 2009, subito dopo la Conferenza ONU sui Cambiamenti Climatici di Copenhagen. Il motore di ricerca è il successore di altri progetti dello stesso tipo (fra cui Xabbel , Forestle e Znout), ideati dal medesimo fondatore di Ecosia, Christian Kroll. Ma come si generano i guada gni? Come in tutti i motori di ricerca, il profitto princi pale nasce grazie ai proventi pubblicitari delle ricerche effettuate dagli utenti. In questo caso, nei risultati di ricerca compaiono anche dei link affiliati, denominati Ecolinks , che consentono agli utenti di generare donazioni attraverso gli acquisti online. Le aziende dei link affiliati pa gano a Ecosia fino al 5% degli acquisti effettuati sul loro sito. Quali sono in concreto le cifre? Tenendo conto che non tutti gli utenti di Ecosia cliccano su una pubblicità ogni volta che fanno una ricerca, Ecosia guadagna in media 0,50 euro per ricerca. Visto che, come dichiarato dal motore di ricerca stesso, piantare un nuovo albero attraverso i partner di riforestazione di Ecosia costa circa 0,22 euro, ci vogliono in media 40 ricerche per finanziare la piantagio ne di un albero. In media (a seconda del numero di clic sulle pubblicità e da quanto guadagno queste pubblicità generano) Ecosia pianta un albero ogni minuto. E se non clicchiamo mai sulle pubblicità? Niente paura, stiamo comunque contribuendo al progetto, poiché stiamo aumentando il numero di utenti che utilizzano il motore e quindi la rilevanza di Ecosia per le aziende pubblicitarie. Oltre a ciò, Ecosia – a differenza di molti altri motori di ricerca – si definisce “CO2 neutrale”, cioè in grado di “neutralizzare” il 100% delle emissioni causate dal server, dall’infrastruttura, dagli uffici e dai dispositivi degli utenti attraverso dei progetti di compensazione del carbonio. Interessante scoprirlo, soprattutto per chi non immaginava neppure che fare ricerche su Internet avesse un impatto ambientale. Per queste e altre ragioni, Ecosia è stato certificato come B-corporation, una certificazione che viene rilasciata da un ente non-profit ame ricano alle aziende che raggiungono determinate performance ambientali e sociali (piccola nota patriottica: l’Italia è il primo paese in Europa per numero di B Corporations). Attualmente Ecosia, con 7 milioni di utenti, dichiara di aver già piantato più di 33 milioni di alberi. E, ammettiamolo, mostrare il numero di alberi piantati in costante aggiornamento – mentre scrivo siamo a 33.381.284 – è un’idea davvero efficace e gratifi cante per l’utente. Ci sembra davvero di far “respirare un po’ meglio” il Pianeta in una manciata di secondi e con lo sforzo di un clic.”
Fonti: www.ecosia.org – www.bcorporation.net – https://www.latinpost.com/articles/4164/ 20131129/green-google-alternative-ecosia-founder-christian-kroll-search-engine.htm
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