In crescita costante l’Internet advertising, in calo i media tradizionali, bene solo la radio

Secondo i dati presentati ieri dall’Osservatorio Internet Media della School of Management del Politecnico di Milano in occasione del convegno “Internet Media, avanti tutta, ma avanti tutti?”, la ripresa del mercato media iniziata nel 2016 (+3,1%) non ha trovato slancio nel 2017: il mercato media italiano, che include i ricavi derivanti sia dalla vendita di contenuti sia dalla raccolta pubblicitaria, si è chiuso praticamente in pareggio (-0,1%) rispetto all’anno precedente, con un valore di 15,8 miliardi di euro. Tra i media tradizionali, a fronte di un calo della televisione (-1%) e della stampa (-6%), si segnala l’aumento della radio (+5%). Gli Internet media fanno invece segnare complessivamente un aumento del 14%: la componente legata alla vendita di contenuti media online cresce infatti con percentuali più alte (+25%), ma in valore assoluto rimane ancora limitata, mentre l’advertising online cresce del 13% e rappresenta ancora il 93% di questo segmento (era il 94% nel 2016). Negli ultimi dieci anni, le posizioni di stampa e Internet nel mercato pubblicitario si sono ribaltate (da una quota rispettivamente del 31% e del 10% nel 2008, oggi i due mezzi sono passati al 13% e al 34%), mentre nel 2017 la tv tocca la sua quota minima. Il display advertising cresce del 18% e supera gli 1,6 miliardi di euro a valore, confermandosi la prima componente del mercato pubblicitario online (vale il 62%, contro il 59% nel 2016); tuttavia, l’incremento derivante dalla componente banneristica è decisamente inferiore (+6%) a quello proveniente dal video (+36%). Con questi tassi di crescita, infatti, la parte video raggiunge il 43% del totale display advertising e ci si aspetta che il trend verrà confermato anche per il 2018, anche se a tassi inferiori. L’acquisto di visibilità nei motori di ricerca (Search) vale circa 790 milioni di euro e registra una crescita più alta di quella dell’anno precedente (+8% rispetto al +4% del 2016). La quota di mercato, tuttavia, scende al 29% rispetto al 31% di 12 mesi fa; per il 2018 è prevista un’ulteriore crescita di questa componente, anche superiore a quella registrata fino ad oggi. L’acquisto di visibilità per annunci su siti di compravendita o directory online (Classified) supera i 210 milioni di euro, in crescita del 7% rispetto al 2016. L’incremento è dovuto soprattutto ai portali verticali di annunci, in particolare nel settore automotive. La quota di mercato scende all’8% rispetto al 9% del 2016 e la crescita attesa per i prossimi 12 mesi è in linea con quella dell’ultimo anno. L’email advertising rimane fermo a circa 30 milioni di euro. L’evoluzione della tecnologia sta cambiando le modalità di invio, sempre più verso target profilati, ma senza incrementarne la raccolta complessiva. Essendo un formato utilizzato in particolare dalle piccole e medie imprese (quasi mezzo milione di Pmi B2c in Italia), il suo sviluppo è fortemente influenzato dal tasso di utilizzo di queste aziende. La raccolta pubblicitaria online suddivisa per device di fruizione mostra come il mondo smartphone abbia ridotto, nell’ultimo anno, la distanza dalla componente Pc. Il peso dello smartphone sul totale del mercato è infatti pari al 41% nel 2017 rispetto al 30% del 2016, mentre il peso del desktop è sceso al 54% rispetto al 65% del 2016. La crescita in valori assoluti dell’advertising su smartphone è notevole: a fine 2017 ha raggiunto un valore di circa 1.100 milioni di euro, +56% rispetto al 2016. La percentuale di spesa delle aziende dedicata al mobile si avvicina così sempre più alla quota del tempo di navigazione degli utenti su smartphone (che come l’anno scorso resta di poco superiore al 60%). Nel 2018 queste dinamiche di pervasività continueranno: ci aspettiamo un’ulteriore crescita della raccolta pubblicitaria sui mobile device vicina al +30%. Il mercato del Programmatic advertising in Italia a fine 2017 vale 409 milioni di euro, con una crescita del 30% rispetto al 2016. L’incidenza sul totale del Display advertising passa dal 23% al 25%, mentre quella sul totale Internet advertising dal 13% al 15%. Una forte spinta proviene soprattutto dagli spazi Video, che sono stati venduti in maniera importante anche su queste piattaforme, e che valgono circa il 35% del mercato. Per il 2018, il Programmatic incrementerà sicuramente la propria raccolta, ma con un tasso più contenuto difficilmente superiore al +20%, ed il valore complessivo di questo mercato sfiorerà i 500 milioni di euro.

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