Alkemy inaugura la sede spagnola

Continua la crescita di Alkemy digital_enabler, che dopo lo sviluppo in Italia – con un fatturato di 40 milioni e più di 300 persone tra le sedi di Milano, Roma, Torino e Cagliari – si rafforza nel suo processo di internazionalizzazione e, dopo l’apertura 2016 a Belgrado, annuncia ora l’apertura di Alkemy Iberia con sede a Madrid. A dirigerla Ferdinando Meo, partner e ceo, che approda in Alkemy dopo essere stato per oltre due anni country manager Spain di Groupon, e che vanta un’esperienza in Groupon Italia, Facile.it e Bain & Company. A supportarlo ci sarà Paolo Fontana, vp international development di Alkemy, che ha maturato il suo percorso professionale in Bain & Company gestendo clienti in Europa, Sud America, Sud Africa, Medio Oriente, Australia e Stati Uniti e che fungerà da collegamento tra le business unit di Alkemy in Italia e i due uffici internazionali di Belgrado e Madrid. «Questa apertura – ha detto Ferdinando Meo – conferma la volontà di Alkemy di continuare il suo percorso di internazionalizzazione, investendo in un mercato molto interessante dal punto di vista digitale e che offre inoltre un’importante apertura verso i mercati dell’America Latina che rappresentano sicuramente un target per Alkemy Iberia». «La nuova realtà ci consentirà di rafforzare ulteriormente il nostro posizionamento in Sud Europa dove, con l’apertura lo scorso anno nei Paesi balcanici, abbiamo già una parte rilevante del nostro business – ha continuato Alessandro Mattiacci, residente di Alkemy Iberia – . Facendo leva su qualificate risorse locali, ma anche attraverso lo scambio di competenze con gli altri uffici italiani e possibili acquisizioni mirate che stiamo già valutando, Alkemy Iberia ha l’obiettivo di diventare rapidamente uno dei player di riferimento nel panorama del digitale in Spagna». «L’apertura di Alkemy Iberia – ha concluso Duccio Vitali, ceo di Alkemy – è un ulteriore importante passo del nostro processo di internazionalizzazione: puntiamo a diventare nei prossimi anni il leader del digitale nel Sud Europa e a sviluppare oltre il 30% del nostro fatturato all’estero».

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