Assocom “Comunicare Domani”: fuori dai social solo briciole?

Si è tenuto ieri, presso il Politecnico di Milano, “Comunicare Domani – #post-social”, l’evento annuale organizzato da Assocom per ragionare su numeri, investimenti e flussi della filiera della comunicazione, per confrontarsi sui temi “caldi” e analizzare le direttrici di sviluppo del settore per l’immediato futuro. In continuità con l’edizione 2016, anche quest’anno l’evento Assocom è stato proiettato sul domani più che su un’istantanea del mercato della comunicazione. Al centro dell’attenzione, infatti, è stato il ruolo dei social network, sempre più realtà globale e pervasiva, capace di rovesciare il paradigma della comunicazione dettando l’agenda a tutti gli altri media e persino di procurare l’argomento da trattare come avvenuto per i fenomeni  fake news, haters e cyberbullismo. “Comunicare Domani” ha affrontato le implicazioni di questo scenario in rapidissimo divenire, ma che già oggi influenza concretamente l’allocazione degli investimenti in marketing e comunicazione. Secondo i dati diffusi dal Centro Studi Assocom, infatti, il mercato della comunicazione è in lenta e costante crescita, con il 2017 che dovrebbe chiudersi con un +1,6% di crescita e la prospettiva di un +2,5% nel 2018. All’interno di questo trend, tuttavia, convivono situazioni molto differenti quali, ad esempio, la sempre minor influenza degli investimenti televisivi, che da alcuni anni crescono sotto la media del mercato, o l’ulteriore restringersi degli investimenti nella carta stampata o ancora il progressivo appannamento nelle performance del settore radiofonico. In un simile scenario chi fa la parte del leone è il digital che, non a caso, dovrebbe chiudere il 2017 con un incremento del +7,6% per poi giungere al +8,2% nel 2018. A quel punto, il digital supererà i 2 miliardi di euro e deterrà una quota  del 26,6% sugli investimenti complessivi in comunicazione. Dentro l’arcipelago del digital, inoltre, crescono a doppia cifra sia il settore video, che si espande al ritmo del 20,5% e che nel 2018 è destinato a intercettare quasi 1/3 dell’investimento nel digitale, sia il mobile, che già nel 2018 farà segnare un incremento del 18,8%, andando a superare la carta stampata in termini di puro investimento. Per trarre da questo scenario spunti di riflessioni e indicazioni operative utili a un pubblico di agenzie di comunicazione, concessionarie, centri media, analisti e investitori pubblicitari, studenti, la mezza giornata di lavori di “Comunicare Domani” ha ospitato un confronto tra esperti nazionali e internazionali moderato dal giornalista Emilio Cozzi. Emanuele Nenna, presidente di Assocom, nel suo intervento introduttivo ha voluto sottolineare il senso del tema scelto per il convegno di quest’anno, “Post-social”: «Perché parliamo ancora di social? Perché viviamo in un mondo social. Ma in un convegno che si intitola comunicare domani dobbiamo – e vogliamo – parlare di futuro. Come evolveranno, e stanno evolvendo, i social. Non abbiamo una sola risposta, ma penso sia molto interessante ascoltare tanti punti di vista di chi, di questo argomento, ne sa davvero. E il titolo “Post-social” non è pensato perché crediamo che dopo il social non si sarà più il social. Ma perché siamo convinti che dopo questa clamorosa ondata di social il mondo non sarà più lo stesso. E siamo curiosi di immaginare come potrebbe essere». Le informazioni sull’andamento del mercato della comunicazione, con le stime sull’evoluzione degli investimenti e sui trend dei diversi canali, sono stati il cuore dall’intervento di Guido Surci, presidente del Centro Studi Assocom. «Ormai è qualche anno che il mercato degli investimenti pubblicitari fa segnare dei tassi di crescita molto contenuti. Da un lato questo è legato alla lenta crescita economica del paese, ma non dobbiamo sottovalutare la capacità che ha l’innovazione nel catalizzare nuove risorse. Un’innovazione strutturale, come nel caso dell’affissione che investe in impianti digitali, o un’innovazione di metodi che rendono la comunicazione più performante, come nel caso del mobile. Questo non vuol dire che il mercato debba necessariamente crescere subito, ma se come settore riusciremo a tenere il focus sull’innovazione sono convinto che potremo contare su una spinta più decisa nei prossimi anni». L’incontro annuale Assocom è stato ulteriormente arricchito dai contributi in chiave economica, sociologica, organizzativa e tecnologica portati al tavolo dei relatori da accademici e marketing manager, oltre a specialisti della comunicazione, giornalisti e conoscitori della rete.

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