GroupM punta sul machine learning con MATHilde

Nel corso del primo di una serie di appuntamenti programmati per il 2017 nell’ambito del “machine learning”, GroupM ha svelato MATHilde: un bidder che automatizza l’ottimizzazione delle campagne di Search, secondo tutti i KPI’s, sia di performance che di branding, anche in maniera congiunta. Lo strumento nasce dall’unione di “MATH”, per sottolineare l’importanza della matematica e dell’algoritmo, e “ilde”, dall’etimo HILD che sta per battaglia. La nuova piattaforma è frutto della partnership di GroupM con Four Colour Theorem – start-up 100% made in Italy, totalmente indipendente dai principali motori di ricerca, di cui è founder & ceo Nicola Ciaramella, oltre a essere professore di programmatic advertising all’Università di Pisa.

«Una piccola città dove però la ricerca scientifica è nell’aria – spiega Ciaramella -. Sentivo di avere fra le mani una tecnologia con un grande potenziale e, per questo, ho scelto il numero uno del settore, GroupM, che ci ha dato subito fiducia».

In sostanza, MATHilde è un tool esclusivo che sfrutta i benefici del Machine Learning (già efficacemente applicato in medicina e in politica) in ambito media, è in grado di modificare i bids di tutte le keyword in campagna quattro volte in un’ora e di apprendere ed evolvere continuamente per adattarsi ai mutamenti di scenario. In un mercato media ormai video centrico come quello italiano, gli investimenti in Search, rappresentano certamente una quota dominante e sempre in crescita dei budget di comunicazione. E negli ultimi anni è il voice search ad essersi confermato come vera evoluzione. Per questa ragione, assodata l’importanza del machine learning per gestire le attività di Paid Search, MATHilde si posiziona in quest’area come perfetto ottimizzatore di tutti i  processi (cost per sale, cost per click, conversion rate e impression share tra gli altri) che ne stanno alla base. Non a caso, su una vasta gamma di campagne in cuì è stato testato, i parametri corrispondenti hanno subito un miglioramento totale e integrato.

«È per GroupM un motivo di orgoglio – dichiara Fides Tosoni, chief digital trasformation officer GroupM – dopo un intenso e attento lavoro di sviluppo, poter offrire ai nostri clienti e, più in generale agli investitori pubblicitari, un prodotto di machine learning in grado di moltiplicare i benefici derivanti dalla comunicazione digitale».

Proprio perché il mercato della comunicazione digitale vale 750 milioni e dà la sensazione di potersi sviluppare ancora molto, nei prossimi mesi il Gruppo presenterà altri prodotti in chiave machine learning. Le altre declinazioni (mPlatform e MIRA) avranno sviluppi in ambito Video, Social e Digital Planning.

 

Alessandro Rimi

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *