ETICA E GENTILEZZA SI ASSOMIGLIANO

Etica e gentilezza si assomigliano. Entrambe si manifestano attraverso i comportamenti delle persone. Entrambe derivano dal pensiero che le genera. Di entrambe possiamo fornire gradevoli e istruttivi esempi da imitare. Dovrebbero essere entrambe parte del bagaglio di ogni persona consapevole del proprio ruolo nella società, qualunque sia la sua posizione. Dovrebbero essere oggetto di insegnamento a scuola e non dovrebbero mai uscire dai piani di studio, qualunque sia il livello di istruzione a cui si accede. Dovrebbero essere frequente materia di approfondimento e di riflessione in ogni famiglia, fra amici, nei convegni, ovunque, … Entrambe consistono in una forma di rispetto per l’altro. Sia una che l’altra hanno caratteristiche tali che le rendono identificabili ed evidenti, sia al singolo che alla comunità. Sia una che l’altra sono straordinariamente evidenti anche quando mancano, perché la loro assenza ne fa sentire la necessità e ne fa sperare l’apparizione.

Anche nel caso che non le si sappia battezzare con un nome, si possono riconoscere e comprendere, a qualunque latitudine e non c’è lingua che non le sappia descrivere.

Etica e gentilezza si assomigliano insomma, laddove si manifestano rendono migliore il mondo attraverso le persone che ne sono portatrici e mi piace pensare che una generi l’altra. Penso ci siano anche dei momenti in cui possano essere scambiate una per l’altra, perché basta anche solo un po’ di gentilezza per cambiare la qualità di un qualsiasi rapporto umano e il rispetto che da questo si genera. È anche vero che l’etica è molto più complessa e impegnativa come disciplina mentale, ma ecco che allora la gentilezza, più facile da spiegare e da insegnare anche a chi non la possiede naturalmente, la potremmo considerare come prefazione all’etica. Parlarne alle imprese sarebbe come suggerire un salto di qualità che si spiegherebbe da solo e sarebbe una conquista che richiede poche risorse se non quelle mentali. È una conquista che genera crescita. In ogni senso.

Quando etica e gentilezza entrano a far parte del nostro modo di essere e di affrontare gli altri e con loro confrontarci, quello che ci accade assume un profilo diverso, più sereno, più gradevole … perché sono espressioni che tendono a riscuotere rispetto e approvazione e molto spesso portano gli altri a imitarle. L’etica e la gentilezza sono esperienze di vita contagiose, anche se troppo spesso considerate come “poco utili” agli scopi di una società che tende a formare menti competitive verso gli altri anziché verso sé stessi.

Riflettiamo su questa filosofia di vicinanza al prossimo, perché riappropriarsi della gentilezza troppe volte dimenticata, e imparare a riconoscerla o almeno a imitarla, è certamente uno dei modi possibili attraverso il quale anche le aziende, che sono fatte di persone e che con le persone hanno a che fare, possono cominciare a rivedere il proprio modo di trattare e avvicinare i propri clienti,  i propri dipendenti e collaboratori. 

Attraverso la pratica della gentilezza si può arrivare a percepire un cambiamento anche in sé stessi, a pensare diversamente e a vedere che gli altri lo notano e lo apprezzano sempre. Riconquistata la gentilezza del nostro essere, l’etica verrà da sola. Ma sarà un altro capitolo, ancora più illuminante.

Pietro Greppi

Ethical advisor e fondatore di Scarp de’ tenis

Fondatore del Laboratorio per la realizzazione del Linguaggio universale non verbale

Per entrare in contatto con l’autore: info@ad-just.it

gentilezza

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