MN Italia racconta i vantaggi dello smart working attraverso una serie di 6 strip
Da tempo l’agenzia MN Italia ha intrapreso un progetto di “smart working” che consente ai dipendenti di lavorare un giorno a settimana anche da casa. Un’opzione che consentirà di incontrare le esigenze dei dipendenti come quella di ottimizzare i tempi nella propria giornata di lavoro, evitando i percorsi casa e ufficio, o quella di poter incidere nelle performance aziendali indipendentemente dalla presenza in ufficio utilizzando al meglio la tecnologia. «Ci pensavamo da tempo, ma rendere concreto l’avvio del progetto di smart working richiedeva un ripensamento nell’organizzazione interna e già da alcuni mesi eravamo in fase di rodaggio – ha dichiarato a Pubblicom Now l’amministratore unico Serena Pace -. Ora direi che siamo partiti, e lo stiamo raccontando con una campagna di comunicazione social dal tono leggero, facendo ciò che sappiamo fare, e cioè un progetto di comunicazione con un uso integrato dei media, unendo tutte le potenzialità delle agenzie di MN Holding. Al di là dell’ironia con cui i colleghi hanno raccontato nella campagna i vantaggi di un lavoro flessibile, tutti hanno seriamente apprezzato un’iniziativa che mette loro al centro dell’azienda, ognuno per motivi diversi, da quello più banalmente logistico, al fatto di vivere davvero un’autonomia nelle attività, in un’epoca in cui le barriere del luogo e del tempo sono superate e superabili». MN Italia ha infatti deciso di raccontare il suo approccio allo smart working attraverso una campagna declinata a colpi di vignette su Facebook, Twitter e Instagram. Sei strip dal tratto ironico, realizzate da Obo Digital, società del gruppo MN Holding, per sottolineare i vantaggi dello smart working dal punto di vista di chi ne beneficia. Sei visual animati, che ritraggono il lavoratore nella doppia veste, a casa e in ufficio. Si parte con la vignetta che paragona la pausa pranzo gratificante al triste snack della macchinetta del lavoro, passando per quella sul traffico giornaliero fino alla possibilità di vivere appieno la famiglia conciliando il lavoro con la vita di casa. «Sempre più aziende in Italia stanno adottando formule di flessibilità lavorative rispetto al luogo, orario e strumenti da utilizzare per la propria attività. Lo smart working ha convinto per ora soprattutto le grandi aziende, mentre forse per le piccole e medie imprese bisogna superare alcune barriere culturali. Perché se è vero che in linea teorica lo smart working suona bene per tutti, credo che, perché non sia solo una moda o una perdita di tempo, siano necessari alcuni cambiamenti da parte sia dell’azienda che del lavoratore. Occorrono, ad esempio, intelligenza collaborativa e volontà di mettersi in gioco nell’utilizzo delle tecnologie digitali sulle quali, dal canto suo, l’azienda deve investire. Ci vuole condivisione dei lavoratori rispetto alla strategia, ai valori e agli obiettivi, con un nuovo approccio del manager, che non controlla ma guida negli obiettivi e supporta nel processo di autonomia. In questo senso lo smart working si lega al concetto di produttività andando nella direzione dell’equilibrio tra lavoro e vita privata, tra esigenze aziendali e familiari, tra produttività e soddisfazione personale. Quindi, credo che sia un fenomeno che ha potenzialità di espansione ma anche di miglioramento della produttività se si accompagna davvero a un ripensamento dell’organizzazione aziendale. E non sempre le piccole imprese hanno organizzazioni aziendali molto strutturate». Pace ha concluso sottolineando come il 2016 si stia rivelando un anno buono per l’andamento di MN Holding. «Abbiamo consolidato le collaborazioni con i nostri maggiori clienti e stiamo lavorando a nuovi business per i quali questi sono mesi molto importanti».
Barbara Tomasi