Torino omaggia Armando Testa con “Sintesi 59”. Pronto anche un contest dedicato ai giovani creativi

La genialità di Armando Testa rivive a Torino. La sua opera “Sintesi 59” è stata installata in piazza XVIII Dicembre alla stazione di Porta Nuova, crocevia del traffico nel quale transitano ogni giorno migliaia di persone, torinesi e turisti. La scultura, una sfera e una mezza sfera di acciaio nero di circa 5 metri di altezza, ne ricorda la creatività e quello stile che fondeva e rielaborava arte, moda, cinema e design.

Torinese, legatissimo alla sua città natale, artista considerato il padre della moderna pubblicità italiana e maestro nella comunicazione, curioso di tutto e capace di inventare nuovi linguaggi Armando Testa viene ricordato così dal figlio, Marco: «Mio padre amava stupire l’occhio, sorprendere il cuore, divertire la mente. E quasi sempre ci riusciva».

Un giorno del 1959, durante un suo viaggio di lavoro a New York, Armando Testa vide nella vetrina di un negozio una bambola giapponese, composta da due semisfere. Fu questo spunto che, al suo ritorno in Italia, gli fece recuperare un abbozzo pittorico rimasto a lungo chiuso in un cassetto. La scultura nasce infatti da una visione, quella di una sfera sospesa sopra una mezza sfera, a cui Armando diede forma attraverso la sua realizzazione tridimensionale, che poi fotografò e su cui intervenne pittoricamente.

Come lui stesso scrisse: «Volevo riuscire a rappresentare visivamente una sfera e mezza, così eliminando qualsiasi concessione al pittoricismo disegnai una sfera e mezza aerografata a tutto volume». Un’opera che oggi, in ricordo di quei giorni, si chiama proprio “Sintesi 59”. Una forma, frutto di una ricerca personale, che nel suo incessante disegnare, è diventata perfetta. Totemica e modernissima allo stesso tempo, una delle prime apparizioni di arte minimale. Armando Testa – nella sua multidiciplinarietà – è stato anche un grande comunicatore. Anche in pubblicità, nell’agenzia da lui fondata a Torino, ha avuto visioni uniche, ha utilizzato linguaggi fino ad allora riservati ad altre arti. Ha creato uno stile grafico e creativo preciso, fatto di sintesi visiva e di ironia verbale. Gillo Dorfles lo definì «un visualizzatore globale».

Non è un caso se Sintesi 59 è poi diventata simbolo di una illustre campagna di comunicazione, oggi esposta in vari musei del mondo: la campagna per il liquore Punt e Mes, che è sintesi massima di forma visiva e forma verbale. Il disegno era nato autonomo e solo successivamente Armando decise di farne uso in pubblicità: «L’abbozzo per una sfera e mezzo era un appunto pittorico rimasto nel cassetto per molto tempo: poi ecco l’intuizione, ecco la definizione».

Oltre all’opera in mostra, il gruppo Armando Testa, il più grande gruppo italiano di comunicazione guidato da Marco Testa, ha lanciato un contest dedicato ai giovani creativi. Il vincitore si aggiudicherà un mese a Los Angeles, nel cuore del cinema e dell’entertainment, nei nuovi uffici Testa Los Angeles.

Elena Pescucci

 

 

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