RobilantAssociati firma gli spazi Moretti, Ferrari Spumanti e Ferrarini
Tre i progetti firmati da RobilantAssociati a Expo 2015. La società di brand advisory e strategic design ha infatti realizzato tre progetti per altrettante aziende italiane: Birra Moretti, Ferrari Spumanti e Ferrarini Salumi, che hanno affidato al team di Brand Retail di RobilantAssociati lo studio dei propri spazi presso l’area espositiva. La Bottega di Birra Moretti – di cui RobilantAssociati ha ideato il concept e curato il graphic design, realizzata in collaborazione con Utopia – è uno spazio che, dall’architettura alla scelta dei materiali, racconta la qualità di una birra fatta secondo tradizione, che sa rinnovarsi per restare compagna irrinunciabile dei momenti di convivialità degli italiani. Dopo Fiumicino, Malpensa e Cortina d’Ampezzo, il Ferrari Spazio Bollicine di Expo è un ambiente che si estende per ben 400 metri quadri all’interno del padiglione Eataly, dove sperimentare modi nuovi per assaporare e abbinare le bollicine Trentodoc, ma anche andare alla scoperta di “bio-diversità e bio-grafie”. Infine Casa Ferrarini, intero edificio situato vicino Palazzo Italia, studiato per valorizzare un’offerta molto ampia, di cui però il pubblico conosce solo i prodotti di punta. La struttura, affacciata sull’Albero della Vita, si articola in una Food House, bistrò che ricorda la grande cucina di Villa Ferrarini, un Food Shop dove i visitatori possono scoprire l’offerta completa di salumi, formaggi, vini, aceto balsamico, per provarla e acquistarla, e l’area della Food Exhibition dedicata agli eventi. «Expo 2015 – ha sottolineato Roger Botti, direttore creativo di RobilantAssociati – è un’opportunità importante di comunicazione per le imprese italiane. Come brand advisor, nei progetti da noi curati abbiamo voluto evitare l’appiattimento del racconto sull’italianità come unica leva di storytelling e l’uso meramente pubblicitario dello spazio. Al contrario, Expo va sfruttato per dare valore a storie inedite e profondamente “vere” che costruiscono il racconto proprietario dell’azienda e del suo brand, mettendone in risalto la specificità e la distintività, rappresentate come è ovvio anche dall’italianità».