Forum WPP-Ambrosetti, comunicare per ritornare a crescere. Sorrell: «L’Italia è un mercato chiave»
Si è tenuta venerdì scorso a Milano la terza edizione del Forum WPP – The European House Ambrosetti sulla Comunicazione. In apertura dei lavori del Forum, Massimo Costa, WPP Italia country manager, e Valerio De Molli, managing partner di The European House Ambrosetti, hanno illustrato i risultati del lavoro svolto dall’Advisory Board WPP Italia, che quest’anno si è concentrato su tre aree: attrattività del “Sistema Paese Italia”; il ruolo strategico della reputazione e del valore del brand per il rilancio dei consumi; le azioni necessarie per ridurre il gap dell’Italia nei confronti della comunicazione digitale. Al centro del dibattito il ruolo della comunicazione per attirare nuovi investimenti dall’estero in Italia in un contesto di mercato anche quest’anno in lieve contrazione, sebbene meno degli scorsi due anni. Uno scenario, quello attuale, in cui il calo degli investimenti in comunicazione riflette il calo dei consumi e la stagnazione delle esportazioni. «In un contesto economico sempre più competitivo e globale, la comunicazione – ha affermato Massimo Costa – ricopre un ruolo strategico fondamentale per il nostro Paese, perché supporta la competitività e l’innovazione delle imprese, stimola i consumi e valorizzare l’attrattività dell’intero Sistema». Per superare il difficile momento le ricette suggerite oggi sono proprio quelle che portano ad una maggior intensità delle attività di comunicazione. Una maggior visibilità delle opportunità offerte dal nostro Paese ha una diretta correlazione con la crescita degli investimenti dall’estero e del PIL. I consumi in Italia sono in calo: ricostruire un “patto con i consumatori” per le marche sia in Italia sia nei mercati di tutto il mondo è la strada per crescere. Nel corso del convegno si è anche parlato della relazione tra le istituzioni, le aziende italiane e i grandi media internazionali. Anche in questo caso è emerso che una più attenta e puntuale comunicazione può contribuire a dare un quadro più preciso dell’impegno degli italiani per recuperare competitività e rinnovare la struttura sociale e produttiva del Paese. La rivoluzione tecnologica e la diffusione dei device digitali hanno però anche cambiato il volto della comunicazione. L’Italia sta rapidamente dotandosi di strutture adeguate e le aziende del settore della comunicazione hanno radicalmente cambiato la loro offerta di servizi, creando campagne di comunicazione che sono un vero punto di contatto tra tutti i media, tradizionali e digitali. Del resto la comunicazione digitale offre un’imperdibile occasione alle aziende italiane di piccole e medie dimensioni, vera ricchezza del Paese, che potranno comunicare a costi più bassi e con maggiori possibilità di interazione sia in Italia sia, soprattutto, all’estero, nei mercati che meglio possono contribuire al successo dei prodotti italiani. In merito al ruolo dell’Italia nel mercato della comunicazione, è intervenuto il group chief executive di WPP, sir Martin Sorrell: «Molti oggi pensano che l’Italia possa rappresentare un rischio nell’economia globale. Io sono invece convinto che l’Italia sia una opportunità. Del resto parliamo di un mercato in cui WPP cresce, mentre molti competitor stanno soffrendo. Io credo sia per la nostra capacità di lavorare sempre più insieme per dare risposte efficaci». Tanti, dunque, i temi approfonditi nel corso dell’incontro in cui diversi manager hanno preso la parola: da Paolo Ainio, presidente di Banzai Group, a Massimiliano Ventimiglia, ceo di H-Art; da Franco Riva, senior banker Credit Agricole, a Mauro Piloni, ceo di Whirlpool. E ancora Christopher Prentice, ambasciatore del Regno Unito in Italia; Massimo Mucchetti, presidente della Commissione Industria, Commercio e Turismo del Senato; Roberto Maroni, presidente della Regione Lombardia; Marco Costaguta, presidente di Long Term Partner; Antonio Baravalle, amministratore delegato di Lavazza; Roberto Masi, amministratore delegato di McDonald’s Italia.