“La grande bellezza”, pieno di spot in un “Fiat”: 89mila euro le posizioni al top
«Trovo stupendo che abbiate dato la possibilità agli italiani di godere, immediatamente dopo aver conseguito la meritatissima vittoria, di questo meraviglioso capolavoro. Tuttavia, mi domando: avete intenzione di rovinarne la poesia con continue interruzioni pubblicitarie?». A inviare il proprio ringraziamento al sito Mediaset è tale Daria, cui la redazione del Biscione ha inevitabilmente risposto con un semplice «Grazie Daria», glissando sulla domanda di chiarimento in merito alla “possanza” dei break inseriti durante la trasmissione del film. La richiesta suonava ingenua ancorché sprovveduta in un frangente in cui molti osservatori e analisti mettono in discussione, piuttosto, la scelta di Mediaset (e Medusa) di rinunciare ai proventi supplementari che sarebbero stati certamente garantiti da un ulteriore passaggio nelle sale della pellicola premiata ad Hollywood come miglior film straniero alla parata degli Academy Award oltre che da uno sfruttamento più tradizionale anche delle “finestre” home e pay. Così ora a Cologno aspettano con estrema curiosità di vedere quanti italiani vedranno il film in chiaro. Comunque vada sarà un successo? Stamane intorno alle 10 Auditel dirà l’esito della dura sfida tra “Il giudice meschino”, la fiction con Luca Zingaretti in onda su Rai 1 che con la prima parte ha ottenuto ben 6,4 milioni di spettatori ed il 22,5% di share, e la “superprima”, senza passaggio pay e home video, de “La grande bellezza”, reduce dalla vittoria del premio Oscar, ieri in prima serata su Canale 5. Noto da tempo che la pellicola diretta da Paolo Sorrentino (cui Fiat 500 ha dedicato uno spot celebrativo di Independent Ideas che rimarca anche la creatività italiana che è racchiusa dentro la piccola e stilosa vettura del Lingotto) e interpretata da Toni Servillo, Sabrina Ferilli e Carlo Verdone, sarebbe passata direttamente alla programmazione “free”, quando è arrivata la proclamazione della vittoria a Los Angeles c’è stato lo sprint finale di spender e centri media per accaparrarsi le ultime posizioni disponibili negli intervalli pubblicitari. Le migliori, in primissima posizione nei break chiave in particolare – a quanto pare aggiudicate in quasi tutti i casi senza sconti – costavano quasi 90mila euro, mentre per una collocazione in rotazione il prezzo rimaneva più conveniente di circa 10mila euro. Il film dura 142 minuti e quindi c’è un ampia possibilità di “affollarlo”, ma come nel caso della Rai con Sanremo, anche se il risultato di raccolta è stato comunque ampio e soddisfacente per la concessionaria guidata da Giuliano Adreani e Stefano Sala, è importante che l’esito finale sia vicino alle stime predittive della struttura commerciale del Biscione (intorno ai 4 milioni nella fascia 15-64 anni).