Telecom, vince Leagas Delaney e Milano ha un ruolo importante
Si tratta di uno dei budget di comunicazione più rilevanti dell’intero panorama nazionale: oltre 120 milioni, fin qui gestiti da Maxus, che era e rimane l’agenzia media di Telecom. In discussione, infatti, in questi ultimi mesi, è stata la creatività del gigante delle telecomunicazioni italiano, che da alcuni mesi a questa parte ha indetto un’interminabile e “discussa” gara, aperta all’inizio a tantissime sigle nazionali ed estere (una quindicina) e, dopo qualche falsa partenza e uno sviluppo abortito, ha messo in gioco, in finale, Leagas Delaney (Italia e UK), Serviceplan Monaco e Havas Worldwide Milano/BETC. Il compito non era obiettivamente semplice e non deve essere stato facile anche mettere a fuoco l’idea chiave che doveva servire a legare i mondi fin qui disgiunti, quello consumer e quello business, e quindi la pubblicità dei marchi Tim, Telecom e Impresa Semplice. Alla fine a prevalere è stato il team congiunto, anglo-italiano, composto dalle forze messe in campo dagli uffici di Londra e Milano di Leagas Delaney. La creatività del nuovo format tv e della campagna che sarà on air già a marzo (anche su mezzi diversi da quello televisivo) è firmata da Stefano Rosselli e Stefano Campora, direttori creativi della struttura meneghina, con la supervisione diretta di Tim Delaney. Vale la pena rimarcare che nella prima fase l’azienda aveva sollevato aspre critiche per avere innescato un pitch così allargato e con un orientamento esterofilo dello screening (Droga 5, Duval Guillaume Modem, M&C Saatchi Parigi, Saatchi & Saatchi UK, Santo Buenos Aires, Vccp Londra, 180 Amsterdam, Herezie).