Swg per Agcom: anche sulle news Google batte corriere.it e repubblica.it
Stravince Google. Sulla pubblicità, ma anche come mezzo d’informazione degli italiani che frequentano la Rete. Lo dice Swg, che ha realizzato per l’Agcom un’indagine sui servizi Internet e sulla pubblicità online. Secondo lo studio, il 40% degli italiani si informa sul web (in Europa la media è del 46%), l’80% con le tv, il 44% sui giornali. La ricerca dice che Google guida la classifica italiana degli operatori a cui si rivolgono i cittadini che usano Internet per l’informazione. Dopo il motore di ricerca sul podio si piazzano Repubblica (17,3%) e il Corriere della sera (9,5%). Tra le fonti tradizionali e le nuove fonti digitali vincono le prime con il 36,1% rappresentato dai quotidiani online. Le agenzie di stampa sono scelte dal 9% dei cittadini che si informano su internet, gli operatori tv dal 5,2%, i periodici online dallo 0,8 per cento. Guardando alle nuove fonti digitali hanno la meglio i motori di ricerca (Google) con il 21,6%, seguono i social network (8,1%, solo Facebook raccoglie il 7,5%.), i portali (6,7%), le testate native digitali (2,4%) e i blog con lo 0,1 per cento. Le piattaforme informative competono con i fornitori di servizi generalisti (principalmente portali, motori di ricerca, e social network) sia nell’audience, sia soprattutto nel versante pubblicitario. Secondo lo studio, se da un lato l’affermazione dell’informazione online «sta determinando ricadute positive sul benessere sociale, in quanto genera un surplus informativo spesso a costo quasi nullo per i cittadini, dall’altro lato la riduzione delle fonti di reddito rischia di danneggiare durevolmente la qualità e la veridicità dell’informazione». L’Italia risulta in coda alla classifica dei grandi paesi europei per i ricavi da pubblicità online. Secondo l’indagine a fronte dei 6,6 miliardi di euro del Regno Unito, dei 4,5 miliardi della Germania e dei 2,7 miliardi della Francia, l’Italia registra nel 2012 1,5 miliardi. Tuttavia il trend è di crescita costante visto che si passa dagli 818 milioni di euro del 2009 agli 1,1 miliardi del 2010 fino agli 1,4 miliardi del 2011. Fa peggio del nostro paese la Spagna, che registra nel 2012 920 milioni. Negli Usa i ricavi da pubblicità online sono pari a 28,4 miliardi, mentre in Europa sono pari a 24,3 miliardi.