La pratica è scorretta, se non sono indicati i costi di gestione

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato si è pronunciata nei confronti di Atrapalo, agenzia on line di promozione di viaggi e attività per il tempo libero, che nel suo sito promuoveva le proprie offerte, omettendo di indicare i costi di gestione e il credit card surcharge. Generalmente, il costo del biglietto aereo veniva indicato come comprensivo di tasse aeroportuali, ma con la precisazione che erano esclusi i costi di gestione. In altri casi, elencando le offerte, non veniva data chiara ed immediata evidenza al supplemento applicato per il pagamento con carta di credito. Nel calendario relativo alla disponibilità dei voli, gli oneri aggiuntivi non erano inclusi e l’informazione della presenza di ulteriori ricarichi era relegata ad un’unica dicitura generica, in caratteri estremamente ridotti e separatamente dalle singole tariffe proposte. In particolare, passando il mouse sul punto interrogativo posizionato accanto alla dicitura “Prezzo indicativo Totale del volo per persona” si poteva leggere il seguente avviso: “I prezzi indicativi sono i prezzi più economici che sono stati trovati (…) I risultati della ricerca ti mostreranno i migliori prezzi reali disponibili al momento”. Selezionando i voli direttamente dalla homepage, passando il mouse sopra la dicitura “Prezzo per persona tasse incluse spese di emissione non comprese” si apriva una finestra che indicava “Atrapalo.it utilizza spese di gestione dinamiche. Premiamo i nostri clienti più fedeli con minori spese di gestione. È necessario che ti identifichi per poterti indicare le spese di gestione finali”. Anche in questo caso, cliccando sul menù a tendina “Dettaglio del prezzo”, non erano presenti le voci riguardanti le spese di gestione e il sovraccarico per il pagamento con carta di credito.

Al momento della scelta di pagamento con carta di credito, sino al mese di settembre 2013, era offerta la possibilità di pagare con sei diverse carte di credito/debito, ciascuna con ricarichi diversi, mentre solo per la Visa debito non era previsto alcun ricarico. Ad ogni modo, solo procedendo con la prenotazione, il consumatore poteva scoprire gli ulteriori oneri economici addebitati per ogni persona e tratta.

Il Garante ha rilevato che il sistema di prenotazione online presente sul sito internet in lingua italiana di Atrapalo non risultava va conforme ai principi di trasparenza e completezza informativa, nella misura in cui si scorporavano dal prezzo del biglietto aereo, comunque reclamizzato, voci di costo che non riguardano servizi diversi da quello del trasporto passeggeri. Infatti, le offerte venivano reclamizzate sempre al netto dei costi di gestione e del sovrapprezzo per il pagamento con carta di credito, mentre solo al momento del pagamento il consumatore poteva conoscere l’esatto ammontare delle due voci.

Secondo l’Autorità, quindi, le modalità di indicazione del prezzo dei biglietti aerei, non includendo sin dall’inizio alcuni elementi di costo necessari, fornivano un’incompleta rappresentazione delle condizioni economiche applicate, confondendo il consumatore rispetto all’esborso finale complessivo da sostenere per il volo prescelto. Inoltre, poiché il supplemento per il pagamento con carta di credito (effettuato nel 97% dei casi) era un costo prevedibile e inevitabile, esso diventava una parte integrante del prezzo del biglietto; non era corretto, quindi, considerarlo un servizio ulteriore e aggiuntivo rispetto al costo del passaggio aereo, al quale era invece inscindibilmente connesso, perché applicato a tutti i biglietti venduti on line. La società Atrapalo si è mossa in netto contrasto con il Codice del Consumo, che vieta di applicare spese per l’utilizzo di servizi di pagamento, mentre consente di riconoscere uno sconto nel caso di utilizzo di un particolare strumento di pagamento. Veniva, pertanto, comminata la sanzione amministrativa pecuniaria di 150.000 euro.

Fiammetta Malagoli