Bertolli (ma non l’olio) passa a Mother
C’è una storia istruttiva ed esemplare dietro una notizia diffusa dai siti internazionali specializzati in advertising. Riguarda un marchio che evoca sensazioni e suggestioni ancora vive nel target dei babyboomers. Negli anni Sessanta la saga di Olivella e Mariarosa (“l’invidiosa”) presidiava Carosello per un marchio, Bertolli, nato alla fine dell’ottocento e internazionalizzatosi nel secolo successivo, e ancora decisamente italiano, seppure già entrato in una fase di esistenza precaria nei fantastici ‘sixties’. Transitato per le mani di aziende alimentari nazionali sia pubbliche che private, Bertolli era poi finito a Unilever. La multinazionale anglo-olandese del largo consumo nel 2008 ha poi ceduto il marchio internazionale e lo stabilimento italiano al Gruppo Deoleo, già proprietario dei marchi Carapelli e Sasso, trattenendo però per sé la proprietà di tutti i prodotti diversi dall’olio, come la margarina, i condimenti per la pasta e i cibi congelati. Ebbene, è su queste linee di prodotto – complessivamente a bassissimo impatto nei consumi del nostro Paese – che Unilever ha prima indetto una gara creativa globale e ha poi deciso d’incaricare l’agenzia londinese Mother, che ha sostituito così nell’incarico McCann Erickson.