Osservatorio LifeGate: la comunicazione per la green reputation dei prodotti

lifegate

Packaging, blog, portali e siti come prima fonte di informazione per i consumatori consapevoli, grande importanza della  comunicazione nella creazione della green reputation aziendale e attenzione verso la sostenibilità delle aziende, non solo verso i prodotti.

Sono questi alcuni dei dati emersi dal primo Osservatorio LifeGate “Analisi dei valori, stile di vita e scelte di consumo” che ha coinvolto un campione di oltre mille consumatori consapevoli, con l’obiettivo di analizzare stili di vita, abitudini di consumo e composizione della “green community” e intercettare trend emergenti nell’ambito di un settore in forte evoluzione come quello della sostenibilità ambientale.

L’Osservatorio ha consentito di analizzare il ruolo della reputazione, della comunicazione e dei mezzi di comunicazione in relazione alla sostenibilità ambientale. Dall’indagine emerge che la fonte di informazione più utilizzata dai consumatori consapevoli per raccogliere notizie in merito alla sostenibilità di un prodotto (o azienda) sia il packaging (64,18%), seguito da blog e portali di informazione (56,52%), siti internet aziendali (54,23%), passaparola (50,25%) e magazine specifici con articoli su questi temi (44.58%). Seguono i social network (Facebook al 19,6% e Twitter al 4,08%, con valori che aumentano sulle fasce più giovani) e i mass media tradizionali (spot radio e tv al 12,14%).

L’Osservatorio ha messo in evidenza l’importanza della comunicazione nel processo di creazione della reputazione sostenibile di un’azienda: secondo l’indagine, infatti, per reputare un’azienda sostenibile l’80,78% del campione ritiene fondamentale che “l’azienda comunichi in modo completo e trasparente al consumatore finale”.

Reputazione che, al momento della scelta del prodotto da acquistare, diventa per il consumatore consapevole uno degli elementi fondamentali: alla domanda “quando scegli un prodotto da comprare, per te quanto è importante…”, il 44,69% del campione ha indicato molto importante la “reputazione sostenibile dell’azienda produttrice”, valore preceduto solo “dall’utilizzo di materiali riciclabili e/o riutilizzabili” (molto importante per il 50,20%) ma superiore ad altri elementi quali ad esempio la provenienza dal biologico/commercio equo e solidale (44,63%), la quantità di energia rinnovabile usata (30,15%) e acqua (25,77%) impiegata.

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