Assocom, Girelli: «Marco Testa va bene nel breve»
In riferimento alle elezioni di mercoledì 18 dicembre per il rinnovo dei 9 membri del consiglio direttivo di Assocom, consiglio che nominerà il nuovo presidente, Vittorio Bonori ha dichiarato ieri a Pubblico Today che una presidenza guidata da una personalità del media sarebbe un grande vantaggio per il settore, perché sono proprio i centri media che stanno interpretando il cambiamento del mercato in modo evoluto, è da loro che proviene l’innovazione.
In parte Marco Girelli, ceo di Omnicom Media Group, condivide il pensiero di Bonori, ma pensa tuttavia che in questo momento non sia il caso di sollevare questioni di industry, ma è importante trovare una persona che rappresenti tutti. «Innanzitutto voglio precisare la ragione della mia candidatura – esordisce Girelli – perché è venuto il momento di fare delle scelte: decidere se Assocom ha un valore, un senso, e se va difesa o lasciata morire. È uno di quei momenti in cui ci si trova davanti a un bivio, succede nella vita, anche in quella professionale.
Per questo ho deciso di dare una mano, perché il rischio è che tutto quello che è stato fatto fino ad ora venga buttato via. Ma pensiamo solo alle tante problematiche che il digitale sta portando, per esempio quelle legate alla privacy: la mancanza di un’associazione che ci possa rappresentare a livello istituzionale sarebbe davvero pericoloso per il settore! Detto questo, sono d’accordo con Vittorio (Bonori, ndr) che il media debba svolgere un ruolo più attivo in Assocom, perché ormai è centrale ed è da lì che passa l’innovazione.
Ma non ne farei una questione di industry, anche perché l’associazione rappresenta molte anime diverse. Insomma, bisogna essere pragmatici, andare aldilà degli schieramenti e puntare sulla persona. Io conosco Marco Testa personalmente, lo reputo valido, ma soprattutto penso che sia la persona giusta per ricompattare le fila. Assocom esce da un periodo di polemiche, divisioni, con Massimo Costa che se ne è andato via sbattendo la porta, ora è il momento di essere uniti e di evitare posizioni che possano creare ulteriori fratture.
Se mi chiede se Testa è il presidente del futuro, le rispondo “no”. Penso che un domani la “guida” dell’associazione verrà dal mondo digitale o da quello del media, ma nel breve Testa va bene perché ci tiene uniti. Tra l’altro il presidente di Armando Testa è riconosciuto dalle grandi agenzie internazionali, ha una visibilità forte, e secondo me potrebbe anche far rientrare in Assocom alcune strutture dimissionarie. Quindi, ritengo che il neopresidente debba ricompattare le fila, stilare un programma semplice, con pochi punti ma chiari, non fumosi, che siano cioè raggiungibili. Poi dopo un paio d’anni si vedrà….».
Vanna Assumma