Roba fina
Nessuno ha fotografato l’Italia con tanta precisione e tempismo. Un’istantanea tragica, impietosa, a tratti comica ma purtroppo vera. Non si tratta del nuovo libro di Rizzo e Stella ma di uno spot radiofonico per un’automobile. Del resto noi pubblicitari abbiamo il dono di saper cristallizzare in uno snap le grandi tensioni emotive della gente.
Lo spot ha per protagonista due giovani ragazze, sicuramente due belle gnocche, anche via radio. Una lettura superficiale e maliziosa potrebbe suggerire trattarsi del genere veline. Non è assolutamente così. Sono due olgettine. A giudicare dall’altezza del dialogo sono un sincretismo bioetico tra Ruby Mubarak e la giovane de “un calippo e una bira”. Insomma, roba fina.
Le due amiche sono nell’appartamento loro assegnato, non hanno un cazzo da fare in attesa della sera ricca di appuntamenti di lavoro, guardano fuori dalla finestra e il loro acuto spirito di osservazione si concentra su di un uomo alla guida di un’auto molto lussuosa.
Lo scambio di battute è fulmineo e non dà scampo. Occhio e croce è questo:
Olgettina 1: Hai visto il nuovo vicino? Ha una Mercedes.
Olgettina 2: Allora è come quello vecchio.
Olgettina 1 : Non mi pare proprio.
Beh amici miei, converrete che questo è un capolavoro assoluto. Tre sole battute che racchiudono gli ultimi vent’anni di storia d’Italia. Una intera filosofia di vita, un ideale, un avvenire. Bisogna leggerlo questo testo, spillarlo nei suoi sagaci risvolti perché è pregno di rimandi e intertestualità che meritano adeguate note a margine.
Dunque nella palazzina è arrivato un nuovo inquilino che ha una Mercedes. La Mercedes è la stessa macchina di un altro vicino che viene indicato come ‘vecchio’. Con sottile eleganza pingitoriana l’autore non si serve della parola ‘vecchio’ intendendo quel che precede il nuovo. Con quel ‘vecchio’ egli sottende proprio un vecchio rincoglionito, diciamo sui settantacinque anni, favolosamente ricco ma, il tempo passa per tutti, bavoso, calvo o trapiantato, forse noioso, certamente prestante ma solo grazie a vagonate di Viagra.
Le due olgettine, che con ogni evidenza sono solite dragare il condominio in cerca di aiutini e che da una marca d’auto riescono a desumere cose che solo il divino Otelma oserebbe, avvertono un subitaneo senso di scoramento: se ha la stessa auto sarà vecchio e rincoglionito come quell’altro. E invece no caro lettore, la sceneggiatura ci propone un colpo di scena, uno sfasamento nel copione, una curvatura a gomito che però le esperte ragazze sanno afferrare al volo: il nuovo vicino è sì carico di grano ma non ha il culo flaccido. Sospiro di sollievo di tutti.
Il brano in oggetto è passato questa sera in una qualche radio nazionale alle ore venti. Mia figlia grande mi ha guardato di sbieco. Giurin giuretta non l’ho fatto io.