RDS vuole il 100% di Finelco per far il “polo” radio
Che il fenomeno delle concentrazioni sul fronte editoriale e, in primis nel settore della carta stampata, avrebbe prima o poi riguardato anche il versante radiofonico, lo avevano predetto molti dei manager dei centri media chiamati in causa da Pubblico Today nelle scorse settimane. Le notizie che arrivano in questi giorni confermano la teoria. E suggeriscono pure quale sia la prima tessera del possibile mosaico di cambiamenti.
Quella che si prepara per il settore radiofonico è una rivoluzione degli assetti di cui adesso si comincia a capire chi saranno gli attori principali. Cespite chiave, al momento, e cavallo di Troia per sovvertire più in profondità il mercato, il capitale investito in fm da via Solferino.
Rcs vuole vendere la propria quota “radiofonica” in Finelco – il gruppo che detiene marchi come 105, Virgin e RMC – e la prima entità a manifestare interesse all’acquisto era stato Clessidra; subito molti osservatori avevano dedotto che dietro il fondo d’investimenti guidato da Claudio Sposito – ex Fininvest e ancora in buonissimi rapporti con Segrate – ci fosse l’interesse “industriale” di Mondadori, attiva nel mercato con R101.
Ebbene, alla discesa in campo indiretta di Fininvest è ora seguita in risposta quella diretta di Radio Dimensione Suono. Il gruppo della famiglia Montefusco sarebbe interessato all’acquisto del 100% di Finelco. La proprietà di RDS vorrebbe quindi che la società guidata da Pietro Scott Jovane, che detiene il 44% di Finelco, esercitasse l’opzione call per rilevare il 100% della società dalla famiglia Hazan (può farlo entro i primi sei mesi del 2014) per poi acquisire l’intero controllo del bouquet e costruire il polo radiofonico del futuro.