Riccardo Robiglio: «Al Festival è importante vincere l’oro, le giurie sono teatro di trattative estenuanti»

Il creativo italiano Riccardo Robiglio si dichiara soddisfatto delle vittorie italiane e dice la sua sulle dinamiche sottostanti questo enorme carrozzone mediatico: «A Cannes è importante vincere l’oro – sottolinea – perché il bronzo e l’argento non sono difficili da ottenere se fai prima un buon lavoro di pr in Italia e all’estero e se, chiaramente, hai un’idea talentuosa. Il problema è che l’Italia è molto debole, non dal punto di vista creativo ma dal punto di vista economico e politico.

È fuori dai grandi giochi, dagli scambi, che sono dominati dai network. Infatti sono proprio i network che portano avanti la macchina di Cannes. E gli italiani partono sempre svantaggiati. Anzi, complimenti ai giurati nostrani che si sono trovati ad affrontare un compito difficilissimo, cioè affermarsi in una giuria dove avvengono trattative estenuanti.

È un po’ come il mercato delle vacche, tu mi voti questo e io ti voto quello. Sappiamo tutti – continua – che anni fa vincere al Festival era qualcosa di straordinario, vincevano i lavori che incantavano il mondo ed erano pochissimi i leoni, è chiaro che l’alto numero dei metalli di oggi inflaziona i leoni stessi.

Un tempo a Cannes andavano le case di produzione, era il festival dei film, oggi è cambiato il modello di business e la polverizzazione dei media ha portato a una proliferazione di categorie e alla costruzione di campagne integrate, che in un certo senso sono una furberia, perché permettono di vincere più leoni con lo stesso progetto».

Vanna Assumma 

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