L’Italian Factor con Dream&Charme
Una comunicazione che avviene soprattutto per passaparola «perché all’eccellenza italiana bisogna arrivarci, non occorre fare pushing»: è quello che sostiene Giorgio Caire di Lauzet, fondatore insieme a Monica Mazzucchelli di Dream&Charme, un network di 500 selezionatissime dimore del Belpaese.
Si tratta di una community di proprietari uniti dalla volontà di conservare e di mettere a disposizione il proprio patrimonio artistico-culturale, offrono cioè soggiorni ed eventi in bellissime ville private con la possibilità di vivere esperienze uniche a contatto con la cultura e le tradizioni locali, nonché con i servizi e i comfort di altissima qualità riservati normalmente solo ai proprietari delle dimore.
Infatti Giorgio Caire di Lauzet sottolinea che «la vera italian luxury experience è vivere in una casa con tutto ciò che contiene, ad esempio in una villa del ’500 con i suoi letti originali, i suoi quadri, i vasi, i servizi d’argento, però con il wi-fi e i servizi telematici/satellitari, nonché con lo chef, il personal shopper, il servizio wellness e cosmetica, con tanto di cantina e palestra.
Insomma è come stare in un hotel a 5 stelle, con un’esperienza ancora più esclusiva, con prezzi che vanno da 2000 euro a 70.000 euro a settimana». I numeri di Dream&Charm sono altisonanti: 500 dimore tra ville e castelli, 312.000 posti letto, 10.000 persone che lavorano nella gestione delle case, per un valore complessivo delle dimore gestite di 7 miliardi di euro!
A ragione si può considerare una delle più grandi società dell’italian lifestyle. «Diamo lavoro a un ampio indotto ’ continua il presidente di Dream&Charme ’ ma soprattutto ritengo importante far conoscere e salvaguardare ciò che personalmente definisco l’Italian Factor, ovvero quell’elemento intangibile così speciale e caratterizzante che si vive solo nel nostro Paese.
Qualcosa che non è possibile esportare, che è fatto di emozioni e sensazioni, e per poterne beneficiare è necessario recarsi fisicamente in Italia». Benché la strategia di comunicazione non segua le strade tradizionali della pianificazione, la società organizza eventi, sponsorship o iniziative speciali.
Una di queste è il Coffee Table Book ’Top 100 private villas collection Italy’, una curatissima selezione delle più belle ville e dei più suggestivi castelli italiani. Il libro, con un lettering prezioso e una rilegatura raffinata, è distribuito a personalità selezionate in tutto il mondo, da Tony Blair a Michelle Obama, dai reali d’Inghilterra alle famiglie reali arabe, nonché nei circoli privati, nelle lounge degli aeroporti, sugli yacht e nei club in Italia e all’estero.
Non è assolutamente un catalogo, ci tiene a sottolineare Giorgio Caire di Lauzet, la coper tina è un car tonato di 4 millimetri, i colori sono molto studiati, e il libro pesa 1 chilo e 200 grammi. Per quanto riguarda gli eventi, Caire di Lauzet racconta: «Il primo l’abbiamo organizzato nel 2007 a Palazzo Clerici, sono arrivate quasi 2000 persone e siamo riusciti a creare un interesse for te attorno al nostro brand.
Periodicamente invece organizziamo gli Owners Club, incontri tra proprietari di dimore con uno scambio di informazioni e il racconto delle best practices. Siamo invitati come par tner ad altri eventi, come la presentazione della Fondazione sull’ambiente del principe Alber to II di Monaco, o il Ballo del Giglio a Firenze, sempre organizzato dal principe monegasco.
Abbiamo una for te attenzione al tema della sostenibilità, tanto che a settembre abbiamo siglato un accordo con Enel Energia che permette a tutti i proprietari delle dimore di acquistare energia 100% verde a condizioni molto particolari.
Sempre in tema ambientale, abbiamo sponsorizzato la prima automobile a energie alternative, la Montecarlo/Brc W12, che ha corso all’International Gt Open di Monza lo scorso 29 settembre, pilotata da Fulvio Ballabio, ex pilota di Formula Uno. Si tratta di una vettura a 12 cilindri, 600 cavalli, con telaio in carbonio, alimentata a gas propano liquido, quindi non inquinante».
Vanna Assumma