La nuova sfida tra stampa e giornalismo online
Qual è lo spazio di azione del quotidiano cartaceo nel nuovo scenario digitale che consente l’aggiornamento continuo delle notizie online e rende già vecchia la pubblicazione su stampa nell’arco di un giorno?
E come cambia il ruolo del giornalista con i nuovi strumenti digitali? A queste e altre domande risponde – ampliando l’orizzonte con esempi internazionali e uno studio approfondito iniziato nel 2006 – Umberto Lisiero, autore del libro fresco di stampa “News (paper) Revolution/ L’informazione online al tempo dei social network”, da oggi nelle migliori librerie.
L’autore, giornalista e cofounder di Promodigital, società acquistata nel 2010 da Ebuzzing, analizza come il web abbia rivoluzionato il mestiere del giornalista, il suo modo di lavorare, in quanto gli strumenti digitali hanno portato alla moltiplicazione delle fonti e all’aumento delle informazioni trasmesse.
Se da un lato gli off re incredibili opportunità dall’altro gli conferisce anche maggiori responsabilità, in quanto deve saper selezionare e contestualizzare le notizie per permettere agli individui di elaborare criticamente il materiale informativo.
Interessante l’analisi dei vari business model per il web. Probabilmente il modello economico più adatto alla rete è quello che risulta dal compromesso tra la gratuità indiscriminata e il pagamento generalizzato, ovvero off erta basic e servizi a valore aggiunto per i quali gli utenti sono disposti a pagare.
Ma le possibilità sono diverse, ad esempio la vendita di contenuti informativi della testata web ad altre realtà interne o esterne alla rete, magari con partnership tra l’edizione online e una società di telecomunicazioni.
In Italia un caso interessante è Aff ari Italiani, testata indipendente, oggi parte di Libero. In altri casi le testate hanno scelto di trasformarsi in veri e propri portali con servizi aggiuntivi, come sms, chat, forum.
«Con il libro – racconta Umberto Lisiero – ho voluto ribadire l’idea che ha guidato il mio studio: il web non è una minaccia ma un’opportunità. Certo, è un canale che va conosciuto e approfondito – e in questo spero che News(paper) Revolution possa rappresentare un buon punto di partenza – ma non rappresenta la fi ne di nulla quanto piuttosto l’evoluzione di qualcosa.
Se è vero che non è la carta ciò che qualifi ca un giornale come tale, concordo su quanto detto nell’appendice del testo da Mario Tedeschini Lalli, che con una provocazione ha riassunto il suo pensiero: “Il giornalismo online non esiste, la rete è (e sempre di più lo sarà) punto di convergenza di tanti giornalismi”.
Oggi come forse mai prima, raccontare il mondo che ci circonda è più immediato, semplice e potenzialmente più ricco di differenti sfaccettature, tante quante sono i nuovi strumenti oggi a disposizione con i quali veicolare e condividere le notizie (da Instagram a Storify).
Sempre più, inoltre, sta passando l’idea che l’informazione, per avere successo nella rete, non debba essere fi ne a sé stessa, ma essere intesa come relazione. Tra utenti».