Il logo del Consorzio del Prosciutto di Parma? O disegnano i ragazzi del Liceo Artistico
Cibo e arte binomio vincente. Forte di questa convinzione, il Consorzio del Prosciutto di Parma ha lanciato la sfida agli studenti del Liceo Artistico Statale Paolo Toschi di Parma che nei mesi scorsi hanno dovuto mettere alla prova la propria creatività, realizzando un logo celebrativo in occasione dei 50 anni della Corona, simbolo universale del Consorzio.
«Coinvolgere i giovani è sempre un’esperienza stimolante ’ sottolinea il presidente Paolo Tanara ’ Hanno un entusiasmo trascinante una percezione della realtà molto particolare, come giusto che sia.
Non a caso per la realizzazione di quello che sarà l’emblema della nostra comunicazione visiva di quest’anno, il logo appunto, abbiamo pensato di non rivolgerci a grandi agenzie di comunicazione, ma di affidarci completamente agli studenti del liceo artistico Paolo Toschi.
Crediamo infatti che contrapporre una realtà storica e ricca di valori come il Prosciutto di Parma al mondo dei ragazzi, con in più una forte predisposizione all’arte grafica, possa offrire degli spunti davvero interessanti.
Siamo molto curiosi di vedere le loro proposte ». Nel corso di alcuni mesi i cinquanta ragazzi delle classi quinte (sezione grafica) coinvolti, si sono impegnati a declinare corona in diverse modalità, adatte ad ogni tipo di comunicazioni e materiale utile al Consorzio del Prosciutto di Parma, dal sito internet alle confezioni del prodotto, dalle locandine ai grembiuli.
Un lavoro meticoloso che si può ammirare grazie ad una mostra espositiva che comprende tutti i progetti, allestita in questi giorni sotto i portici del grano, nella piazza principale della città ducale e che sarà visibile per tutto il mese di aprile. Tra i loghi esposti si cela il vincitore, che verrà selezionato da una giuria composta da rappresentanti del Consorzio.
Questo appuntamento con l’arte e la creatività giovanile segnerà l’inizio di un anno di celebrazioni volte alla valorizzazione del Prosciutto di Parma.
Il Parmigiano Reggiano sbarca nel deserto del Sahara. Tutto merito di Massimo Camozzi che ha deciso di prendere parte ad una delle eco maratone più impegnative del mondo, portandosi dall’Italia una notevole scorta del pregiato alimento. Bergamasco, ama la natura, la corsa e non è nuovo ad esperienze di questo tipo: l’anno scorso ha gareggiato infatti nella ’100 km del Sahara’ ed è un esperto alpinista, abituato a condizioni estreme.
Iniziata domenica scorsa, la sfi da che lo attende questa volta è affascinante ma durissima, dato che prevede 243 km di dune e sabbi a da percorrere al massimo in una settimana di tempo, sotto il c a l d o sole marocchino, a temperature che sfiorano i 50°. Condizioni che mettono a dura prova la resistenza fi sica dei circa mille atleti provenienti da tutto il mondo e che necessitano di un’alimentazione bilanciata. Il corpo, infatti, impegnato in un simile sforzo ha bisogno di nutrimento, ma allo stesso tempo non deve essere impegnato in processi digestivi lunghi e faticosi.
Massimo Camozzi ha quindi scelto di portarsi nello zaino, che può pesare al massimo 8,5 kg per non appesantire troppo la marcia e nel quale deve essere inserito tutto l’occorrente e il nutrimento per i 243 km, il Parmigiano Reggiano in quanto fonte di energia prontamente utilizzabile, ricco di proteine, di sali minerali e altamente digeribile .
Un alimento indispensabile per portare a termine la maratona che si svolge in totale autosufficienza alimentare e può durare al massimo una settimana.
Alessia Ferri