Collaborazione vs. competizione
Martin Novak, docente di biologia e matematica all’Università di Harvard, sostiene che la forza trainante dell’evoluzione del genere umano non sia stata la competizione, bensì la collaborazione.
È un’affermazione che contrasta fortemente con una convinzione dominante nel nostro comparto e, più in generale, nel mondo del business, soprattutto in momenti come quelli che stiamo vivendo, caratterizzati da una congiuntura assai difficile.
Il settore nel quale operiamo pare infatti aver abbracciato non da oggi una fede senza riserve nella competizione, anche se i risultati di questa scelta non sembrano confortanti: sono sempre più numerose le aziende che ammettono di trovarsi a vivere una condizione di grande difficoltà.
Che non valga la pena di sperimentare un’opzione diversa e, per certi versi, diametralmente opposta?
Ma attraverso quali percorsi e quali modalità operative? Qui viene il difficile, poiché ci troviamo a operare in un contesto da sempre dominato da un forte individualismo, nel quale i tentativi di aggregare, di mettere insieme le forze, di condividere e sommare competenze e saperi, sono in genere naufragati miseramente, a causa dell’atteggiamento di cui sopra e all’immancabile presenza di furbetti e furbastri di ogni risma.
Ma, a fronte della situazione che stiamo vivendo, credo sia il caso di tentare ancora, accantonando per un momento almeno, la nostra fede – per la verità sempre più vacillante – negli atteggiamenti competitivi, a vantaggio di un modo di porsi che, messo al bando l’egoismo che fi n qui ha guidato i nostri passi, ci induca a riscoprire, o meglio a scoprire, un modus operandi nel quale trovino un posto d’onore comportamenti che si rifacciano ai valori della solidarietà e della cooperazione. In poche parole: proviamo a sperimentare la collaborazione, magari in forme e modalità nuove: hai visto mai che non si riveli l’uovo di Colombo che ci consenta di uscire dalla palude nella quale ci stiamo dibattendo?
Lorenzo Strona
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