Sit down with Marc Jacobs

Ottenere in un’’ora 15.656 like, 262 commenti, 679 condivisioni, non è cosa di tutti i giorni, o meglio, di tutti i post! Eppure è successo circa dieci giorni fa su Facebook: un post di Louis Vuitton e insieme ad esso la foto del bellissimo (e narciso) Marc Jacobs, direttore artistico della griffe dal 1997.

Il post rimandava proprio allo stilista statunitense invitando gli utenti a ’“sedersi’” con lui e a conoscerlo meglio. Bella trovata, i clic sono assicurati.

Infatti tra le appassionate di moda è montata la curiosità, cosa ci sarà mai, che cosa mostreranno dell’’aitante creatore newyorkese con lo sguardo così accogliente e, diciamocelo tra noi, così furbo?

Clicchi e arrivi sul sito, a sinistra ’“More on Marc’” mostra una lettera scritta a mano con piccoli disegni che racconta come lo stilista, da ragazzo, sia stato molto influenzato dalla nonna e parla della sua carriera.

Belli i disegni e le immagini di ’“Inside the Atelier’”, che incuriosiscono su come si sviluppano le fasi di lavorazione dei prodotti Louis Vuitton.

A destra invece tre video-interviste, con una musica iniziale che ricorda quella dei film di corte, allegra come un’’ouverture ritmata che prelude a qualcosa che avverrà: e infatti appare Marc Jacobs seduto, con indosso una gonna, fatto non così strano per un personaggio che ama mostrarsi con il pigiama o con capi rubati al guardaroba di lei.

Marc ripropone quel fascino ancora inespresso che oscilla tra il seduttore eccentrico e un serio, posato, bravo ragazzo. Anzi appare quasi imbarazzato, con le mani che non trovano una giusta collocazione davanti alla telecamera.

Diciamocelo, il suo estro è imbattibile, e la sua volontà di avvicinarsi alla gente lo rende uno dei migliori stilisti 2.0. 

Vanna Assumma

 

 

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