Chi sono i primi fashion luxury brand sui social media in Cina ?
Comunichiamo in anteprima alcuni risultati di uno studio condotto da Fashionbi, realtà che fa parte di Advb Strategic Minds, sui brand di moda in Cina, studio che verrà diffuso sul mercato italiano tra una settimana.
Secondo le ricerche internazionali, si stima che la Cina diventerà nel 2040 la più grande economia del mondo, seguita da India e Stati Uniti.
La popolazione che naviga sul web è in costante crescita, solo nel net, ovvero 564 milioni. Nell’ottobre 2010 Louis Vuitton fu il primo luxury brand della moda a lanciare la sua presenza su Weibo, seguito poi da altri big come Chanel, Gucci, Burberry.
È curioso il fatto che Louis Vuitton usi il nome cinese sul social network, a differenza di altri che mantengono il proprio brand, e comunica i prodotti attraverso celebrity locali, come la star del cinema Fan Bingbing.
Apriamo una parentesi sulla questione se sia meglio pianificare in Cina la stessa campagna che il brand diffonde a livello globale (generalmente con una modella occidentale) o piuttosto riadattare la pubblicità con una testimonial locale, perchè i pareri delle aziende sono discordi: da una parte l’utilizzo di una star asiatica può essere un modo per avvicinarsi alla cultura locale, soprattutto alla classe media cinese che considera l’acquisto del lusso uno show off, un’espressione di benessere, dall’altra è pur vero che il modello occidentale è aspirazionale per i clienti con gli occhi a mandorla, che tra l’altro acquistano soprattutto all’estero, sono ormai ’cittadini del mondo’.
Tornando alla ricerca, chi sono i vincitori sui social media in Cina? Nel mese di gennaio 2013, Dkny risulta il brand con il maggior numero di fan su Facebook, ed è anche quello che realizza un maggio- re engagement e più reazioni dei fan su Weibo.
Però sul social network cinese, fino a dicembre 2012 la griffe con maggior numero di fan era Louis Vuitton (372mila), seguita da Ermenegildo Zegna (103mila) e Bottega Veneta (107mila). Un altro high-end brand che ottiene alti risultati dalla propria strategia digitale in Cina è Burberry, il cui spot Burberry Body ha avuto 3,5 milioni di views su Youku (il Youtube cinese), al cui suc- cesso ha contribuito anche il fashion show altamente digitale e tecnologico realizzato in occasione dell’apertura del flagship store a Beijing nel 2011.
Ciò detto, il lavoro che le grif- fe hanno ancora da fare è molto, anzi secondo L2 Think Tank (società che studia le performance digitali dei brand di prestigio) due terzi dei fashion brand sono deboli sul web nel Paese del Dragone.
Molti ad esempio non hanno la versione cinese del sito, tra questi Missoni e Dior, oppure non hanno funzionalità basiche come lo store locator, o ancora non offrono l’opportunità di comunicare via mail.
Vanna Assumma