Assocom, Gasperini e Grosser: «Entro giugno la riforma della governance»

Riformare Assocom, battezzando a giugno la nuova governance, che si progetta di far votare nella prossima assemblea dell’associazione.

Per poi concentrarsi sulle altre due cose ritenute prioritarie: l’avvio del censimento del comparto, per aggiornare il quadro del settore che si vuole continuare a rappresentare, ma anche il decollo di un ambizioso progetto di revisione delle ricerche sui mezzi.

È quanto promesso dai due vicepresidenti dell’associazione, Peter Grosser ed Enrico Gasperini, che ne hanno preso le redini dopo le clamorose e inattese dimissioni del presidente uscente Massimo Costa e che ieri hanno raccontato alla stampa i loro piani.

«Siamo qui per puro spirito di servizio, chiamarsi fuori dai giochi in questo momento non sarebbe stato corretto, faremo del nostro meglio», hanno sottolineato.

Tra i mutamenti più probabili dell’assetto tradizionale, figlio del fatto che Assocom nasce dall’integrazione di varie organizzazioni di mestiere, il superamento della logica delle consulte. Quelle che esisteranno nel prossimo futuro dovrebbero aggregare i soci su temi che emergeranno come d’interesse trasversale.

Il territorio, le gare, le risorse umane, il lavoro sono alcuni tra quelli che potrebbero diventare d’attualità. Grosser e Gasperini hanno annunciato anche un deciso cambio di rotta programmatico.

Nel tempo che intercorre tra l’assemblea di giugno e le elezioni del nuovo presidente in autunno, Assocom non focalizzerà più la sua attenzione su formazione, informazione e consulenza, che erano state le parole d’ordine della presidenza Costa, ma cercherà piuttosto di tornare a far pesare di più il valore della rappresentanza.

Il modello di riferimento seguito dalla commissione che vuole superare la crisi attuale e che coinvolge tra gli altri anche il direttore generale dell’associazione Stefano Del Frate e l’attuale presidente della consulta media, Eugenio Bona?

Quello delle altre associazioni europee dell’Eaca, di cui Assocom è parte integrante. In chiusura d’incontro Grosser e Gasperini hanno lanciato anche un preciso appello agli altri associati: abbandonare toni e pretese rivendicative per partecipare attivamente alla rifondazione.

«Il settore non può fare a meno di un organismo che ne tuteli gli interessi e lo rappresenti in tutte le sedi istituzionali».

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