RadioMonitor, i dati preliminari premiano Rtl 102.5

Dopo un vuoto durato tre anni, dall’ultima rilevazione Audiradio del 2009, sono stati resi noti ieri i dati preliminari sull’ascolto della radio, con la prima metà della ricerca RadioMonitor di Gfk Eurisko, riguardante le 17 emittenti nazionali e le 297 emittenti locali che hanno aderito. La ricerca prende in esame un campione annuo di 120mila casi per l’indagine Cati (interviste telefoniche) e un panel meter di 10mila individui monitorati per 28 giorni, i 7 wave, attraverso meter e questonario elettronico.

La rilevazione meter si basa sull’indagine EuriskoMedia Monitor, attualmente in corso. «Abbiamo scelto di mantenere l’approccio Cati su 120mila casi per rilevare gli ascolti nel giorno medio delle radio sia nazionali sia locali – ha commentato Remo Lucchi, amministratore delegato di Gfk Eurisko – per una continuità con la precedente rilevazione, e anche perché l’adozione del solo meter avrebbe reso troppo onerose le rilevazioni delle radio locali.

È stata però anche adottata la rilevazione con meter oggettiva e passiva, per una maggiore affidabilità nella ricostruzione degli ascolti dei giorni precedenti». Tra le differenze principali con la precedente rilevazione Audiradio, l’universo rappresentato dalle due indagini è dato dagli individui dai 14 anni in su, mentre per Audiradio si partiva dagli 11 anni; il campione è bilanciato anche nei differenti segmenti socio-culturali, mentre nella precedente ricerca i segmenti più colti erano sovrarappresentati, come conseguenza di un’autoselezione a monte dell’intervista.

Un’altra importante differenza, sottolineata da Lucchi e da Giorgio Licastro, media measurement managing director di Gfk Eurisko, consiste nell’integrazione delle audience sulla Grande Mappa Eurisko, per fornire anche valutazioni qualitative relative agli ascoltatori e indagare le relazioni fra le emittenti e specifici target. I dati rilasciati ieri si riferiscono in particolare ai primi 60mila casi Cati e agli ultimi 10mila meter e rilevano ascolto nel giorno medio per singole emittenti per regione, ascolto nei 7 giorni per singole emittenti, ascolto nel quarto d’ora medio per singole emittenti. Prossimi appuntamenti, il 25 giugno, con l’invio del file di pianificazione alle software house che ne faranno richiesta, e il 30 giugno, quandol’istituto consegnerà a ogni sottoscrittore dell’indagine tutti i dati rilevati.

I dati

L’universo di riferimento si compone di 52.422.000 individui; gli ascoltatori nel giorno medio sono 34.263.000 (65,4%), quelli dei 7 giorni 43.970.000 (83,9%). Come si può vedere dalle tabelle, nel giorno medio spicca Rtl 102.5, con 6.654.000 di ascoltatori, seguita da Radio Deejay (5.356.000) e Radio 105 (5.026.000). Nei 7 giorni ancora al primo posto Rtl 102.5 (21.308.000), al secondo posto Rds (18.983.000), quindi Radio Deejay (14.034.000). 

Le reazioni 

Entusiasta, come prevedibile, il commento di Lorenzo Suraci presidente di Rtl 102.5: «Dopo anni di primato della Rai, Rtl 102.5 entra nella storia diventando, senza alcun dubbio, la radio degli italiani. Dopo un’assenza di dati che si protrae da più di due anni, secondo la nuova indagine RadioMonitor Rtl 102.5 è la prima radio in Italia. Finalmente il mercato radiofonico può avvalersi di un sistema di rilevazione affidabile, serio e credibile, che già adesso si candida a essere uno strumento indispensabile per il mercato pubblicitario». 

Positiva anche l’opinione di Mario Volanti, presidente ed editore di Radio Italia, che registra 4.203.000 ascoltatori nel giorno medio, 12.925.000 nei 7 giorni, 310mila ascoltatori nel quarto d’ora medio: «Esprimiamo la nostra soddisfazione per l’ottimo lavoro svolto da Eurisko, realtà che da anni sa distinguersi sul mercato per serietà e credibilità. I dati RadioMonitor non sono direttamente confrontabili con Audiradio, ma la nuova indagine si dimostra da subito solida e autorevole: siamo certi che il mercato pubblicitario e gli investitori ne terranno conto.

Siamo infine molto felici per i risultati che ci riguardano: certificano l’efficacia della strategia editoriale e marketing da noi adottata in questi ultimi anni e la stretta relazione da tempo attivata con chi ci ama, attraverso una piattaforma multimediale: radio, televisione, web, app per il mobile, social network ed eventi. I dati emersi non tengono ancora conto del positivo effetto che potremo avere dal concerto Radio Italia Live prodotto il 14 maggio scorso, vissuto da 1,2 milioni di persone (elaborazione GroupM).

La prima tranche di questa indagine infatti si era esaurita il 30 aprile. Nella prossima speriamo di poter capitalizzare anche questa ulteriore semina». Dal Gruppo L’Espresso si sottolinea come le tre emittenti siano «in forte crescita di ascolti. Nel giorno medio ieri Radio Deejay si conferma al secondo posto assoluto superando abbondantemente l’importante soglia dei 5 milioni di ascoltatori; m2o registra il più forte aumento attestandosi a oltre 1.667.000 ascoltatori mentre Radio Capital si attesta a 1.579.000 ascoltatori». 

Più prudente la posizione di Eduardo Montefusco, presidente di Rds e di Rna: «Oggi inizia una nuova era delle rilevazioni radiofoniche, quella che definirei orientata alle richieste del mercato. RadioMonitor risponde alle esigenze di analisi precisa del dato degli investitori del comparto radiofonico. 

La ricerca non è comparabile con precedenti rilevazioni e rappresenta un primo percorso di individuazione dei dati che necessita di ulteriori verifiche nel tempo. Da una prima analisi – continua Montefusco – giudichiamo positiva la seconda posizione nei 7 giorni con oltre 18 milioni di ascoltatori e la quarta nell’ascolto medio giornaliero a ridosso delle emittenti che ci precedono. Oltre modo va considerato che nel periodo delle rilevazioni, Rds non ha svolto attività di promozione e marketing per non “influenzare” i dati di questa prima indagine RadioMonitor». Eduardo Montefusco, in qualità di presidente Rna, esprime i complimenti per il risultato di Rtl e auspica che l’indagine, che ha cercato di colmare un vuoto nella definizione degli ascolti, possa diventare una fonte attendibile per un rilancio degli investimenti nel comparto radiofonico.


 

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